Bambini abbandonati in Centro America: il nuovo progetto di Ai.Bi. per il loro benessere

Per il progetto “Università delle buone prassi contro l’abbandono in Centro America”, Ai.Bi. ha scelto un approccio multidisciplinare al fine di contribuire ad assicurare e realizzare il benessere generale dei bambini bisognosi d’aiuto in America Centrale. Scopri gli obiettivi, la metodologia e gli attori coinvolti di questa iniziativa di cooperazione internazionale finanziata dalla CAI

A fine 2023 ha preso il via un nuovo progetto di Ai.Bi., finanziato dalla Commissione per le Adozioni Internazionali” “Università delle buone prassi contro l’abbandono in Centro America” il cui, obiettivo almeno per la questa prima fase, è la elaborazione e diffusione di una ricerca sula condizione dei minori vulnerabili e il sistema di child-protection (quadro normativo, funzionamento del sistema, risorse dedicate, ecc.) di quattro Paesi.

I bambini abbandonati in Centro America

Quando si fa riferimento ai bambini  abbandonati o a rischio abbandono in Centro America si deve considerare una moltitudine di problematiche, di dinamiche e realtà che caratterizzano un contesto eterogeneo e complicato, nel quale numerose variabili ruotano attorno al nucleo della protezione dei diritti dell’infanzia.
Decenni di instabilità e crisi, corruzione, violenza e cambiamenti climatici hanno appesantito questa realtà con strascichi pesanti, rendendola una intricata matassa il cui bandolo sembra essere scomparso da qualche parte nel sub continente.
Su queste basi, proporre un progetto di cooperazione allo sviluppo che miri a contribuire ad assicurare e realizzare il benessere generale del minore, con particolare riferimento ai bambini abbandonati o a rischio abbandono in Centro America potrebbe sembrare una impresa impossibile.
Tuttavia, l’attuale evoluzione delle teorie della cooperazione consente di lavorare efficacemente – perseguendo l’efficienza – alla circoscrizione di problematiche prioritarie, permette di convertirle in obiettivi da perseguire entro un dato lasso temporale e di farlo adottando una metodologia ad hoc.

La Theory of Change

Per la realizzazione del progetto “Università delle buone prassi contro l’abbandono in Centro America”, Ai.Bi. ha scelto di servirsi delle Theory of Change per individuare le modalità e le ragioni per le quali attendersi un cambiamento nel contesto dei quattro Paesi centroamericani di El Salvador, Honduras, Messico e Repubblica Dominicana.
Si tratta di un metodologia per la gestione e la valutazione che viene utilizzata dalle associazioni non-profit, ma non solo, per promuovere il cambiamento sociale.

L’indagine

È stata quindi realizzata un’analisi PESTEL, ovvero, un’indagine del contesto che prende in considerazione fattori politici, economici, sociali, tecnologici, ambientali (Environmental) e legali.
Sono così state identificate con precisione le variabili sopra elencate per poter lavorare in collaborazione con i partner locali e internazionali.
Questi sono stati individuati secondo la strategia PPP (acronimo di Partnership Pubblico-Privata), che si serve delle competenze di attori che abitualmente non entrano in contatto per creare un gruppo di lavoro sinergico e multidisciplinare, coordinato da Ai.Bi. per raggiungere i risultati attesi e generare un impatto positivo nel contesto d’intervento.
Le Autorità per l’infanzia dei quattro Paesi forniscono il proprio prezioso apporto indicando la rotta da seguire e le tematiche prioritarie nel contesto nazionale, mettono a disposizione i risultati del lavoro svolto e condividono gli obiettivi futuri.

I partner del progetto

Gli enti che costituiscono il partenariato di cui Ai.Bi. è capofila sono ONG con grande esperienza nei paesi d’intervento (SOLETERRE in El Salvador, SOS Bambino e l’Istituto Don Calabria in Repubblica Dominicana, per esempio) e si servono di professionisti altamente specializzati nel trattamento della protezione dell’infanzia e dei minori migranti.
Le attività di progetto, iniziate formalmente a novembre 2023, attualmente vedono impegnata l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano che, dopo aver individuato i bisogni nei diversi Paesi di destinazione del progetto, coordina un gruppo multidisciplinare del quale fanno parte docenti e ricercatori provenienti dai quattro Paesi e afferenti all’area psicologica, sociologica e giuridica.