Adozione Internazionale. I 500 bambini adottati e bloccati all’estero. Per la psicoterapeuta la loro attesa è una “calamità”

L’intervento di Maria Rita Parsi su Oggi e il commento di Marco Griffini (Ai.Bi.): “Portimaoli qui al più presto, con ogni mezzo”

Il blocco dell’assegnazione alle famiglie dei bambini già abbinati in Adozione Internazionale ma bloccati negli istituti a causa della pandemia? Un vero dramma. Anzi, per quei bimbi è “l’ennesima calamità”. Lo ribadisce anche la nota psicologa e psicoterapeuta Maria Rita Parsi, con un intervento sul popolare settimanale Oggi. “Per quei bambini – ha scritto la dottoressa Parsi – attendere ancora significa nuovamente sperimentare un rifiuto che inconsciamente conoscono e consciamente li opprime”.

Sono 500 i bambini che, già abbinati a coppie italiane, si trovano in questo momento in questa condizione. “Hanno conosciuto i genitori – spiega la Parsi – scambiando abbracci e pronunciando parole in lingue diverse, nel nome di un nascente amore, di una nascente, reciproca fiducia e speranza di diventare famiglia. Quei bambini sono stati fin dalla nascita segnati da distacchi e da traumatiche esperienze che li hanno separati dalle madri che li hanno messi al mondo. Hanno vissuto in istituti con altri bambini o in famiglie di accoglienza”.

Bambini adottati bloccati all’estero. “La speranza di un’accoglienza definitiva”

Questa ulteriore attesa, per loro, è appunto una vera calamità “che essi debbono affrontare nella speranza di un’accoglienza definitiva che dia loro l’identità di essere figli e scelti per tutta la vita. Per le loro famiglie adottive, analogamente, questa indefinita attesa può essere vissuta come un ulteriore impedimento al bene d’essere genitori”.

“Ringrazio la dottoressa Parsi – commenta il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffini per aver portato sulle colonne di un magazine così popolare questo tema, ingiustamente confinato a pagine secondarie ma che è una vera e propria tragedia. Dobbiamo portare qui quei bambini al più presto, con ogni mezzo. Ricordo che la già vicepresidente Commissione Adozioni Internazionali, la dottoressa Laura Laera, aveva parlato di possibili ‘corsie preferenziali’. Rinnovo il mio invito alla Commissione, al Governo e alla Farnesina affinché si attivino per risolvere questo dramma il prima possibile, tenendo presente che, con l’avvento di una ‘seconda ondata’ della pandemia in Europa, questi bambini rischiano di attendere per molto, troppo tempo”.