Bambini stregone, per saperne di più: l’accusa

bambinoafricano1Mi rifugiai nell’angolo più lontano della capanna, l’angolo più nascosto, in ombra, perché nessuno potesse vedermi. Quello era l’angolo in cui mi nascondevo quando le cose non andavano bene, quando mi sentivo in colpa. (..) Mio padre mi dava la colpa dell’incendio. Sapevo di aver fatto qualcosa di male e adesso mio padre me l’avevo detto. Era tutta colpa mia, anche se non potevo dire come. Quel giorno avevo da poco compiuto otto anni, e non lo dimenticherò per tutta la vita. Fu il giorno in cui diventai un bambino stregone.”

Come cambia la vita di un bambino accusato di qualcosa di terribile, di una disgrazia di cui non è colpevole? La storia di Michel, il protagonista del libro di Luca Castellitto “Sogno di un bambino stregone” è quella di uno dei 18mila bambini di Kinshasa accusati di ospitare lo spirito del demonio e attirare così ogni sorta di disgrazia sulla famiglia.

Un reportage sul fenomeno dei bambini stregone girato dall’emittente britannica ABC:

Come Michel sono migliaia i figli che si convincono di essere posseduti dallo spirito del Male. Daniel ha raccontato al giornalista free lance Joshua Massarenti di aver pilotato il suo primo volo notturno, decollando su un semplice fiammifero che ha saputo trasformare in un elicottero da combattimento. “Con la mia mitragliatrice ho fatto fuori due zii a Kinshasa, quattro cugini a Kisangani, altri tre a Bukavu e il resto della mia famiglia qui, a Goma. Mio padre compreso.

Daniel ha raccontato che l’operazione, estesa su un territorio grande sette volte l’Italia, è durata meno di otto ore. Confessa che, da allora, non trascorre un giorno senza il terrore delle vendette familiari: “Presto o tardi, i loro spiriti mi uccideranno”.

Per i tanti Michel e Daniel AiBi ha attivato la campagna “Magia Neraper tentare di ricostruire un’infanzia stroncata dall’accusa della stregoneria.