#BAMBINIxLAPACE. I bambini di Volodarka: impariamo a conoscerli

Grazie al progetto di “Adozione a distanza” dei bambini e le famiglie ucraini Ai.Bi. quotidianamente entra nelle case di tanti minori in difficoltà, portando aiuto e conoscendo tante storie di disperazione, dolore, ma anche determinazione e speranza

Ai.Bi. dal 1999 è presente in Ucraina, dove opera tramite la Fondazione di beneficenza “Drusie Ditiei Ukraina” (Amici dei Bambini Ucraina) a favore dei minori accolti negli istituti del Paese. Dall’inizio della guerra, ovviamente, anche le attività dell’Associazione sono state stravolte, comprese quelle che erano portate avanti attraverso il progetto di Adozione a Distanza di cui, negli ultimi anni, beneficiavano i bambini e i ragazzi presenti a Volodarka. Allo scoppio delle ostilità, la maggioranza di loro sono rientrati in famiglia, mentre quelli rimasti hanno trovato accoglienza in altre strutture all’estero e, in alcuni casi, anche in Italia.

Il ritorno a Volodarka e il “nuovo” progetto di adozione a distanza

Le attività di Ai.Bi., però, non si sono mai fermate e hanno “seguito” i bambini di Volodarka anche presso le loro abitazioni, aiutando tanto loro quanto le loro famiglie. Non è stato (e non è) un lavoro semplice, con le famiglie sparse in un territorio piuttosto ampio e le conseguenze della guerra che si fanno sentire in tutta la loro durezza, ma, anche grazie a un rafforzamento dello staff, in questi mesi sempre più minori sono stati aiutati effettuando visite periodiche presso le loro famiglie, informandosi sulle loro necessità e provvedendo a consegnare beni di prima necessità e altro materiale richiesto.
Tra i beneficiari ci sono diversi minori che Ai.Bi. seguiva già all’interno dell’istituto di Volodarka, ma tanti altri se ne sono aggiunti, sfollati in questa zona relativamente più tranquilla del Paese dopo aver abbandonato le loro case in altri punti più pericolosi dell’Ucraina.
Il lento ma costante lavoro delle consegne ha permesso agli operatori di Ai.Bi. di conoscere meglio le famiglie e le loro storie, scoprendo un universo di difficoltà, di sogni infranti, ma anche di speranze per il futuro e di grande determinazione e forza di volontà. Come quella che dimostra di avere Oleg (nome di fantasia) che studia nella scuola di Volodarka da settembre dopo essere stato per qualche mese a Kiev all’inizio della guerra. Suo papà presta servizio nelle forze armate, mentre la mamma è all’estero con il figlio minore già da prima della guerra e non mantiene legami con lui e il marito.

Storie di famiglie in difficoltà

Nel corso delle visite, capita spesso di imbattersi in situazioni davvero complicate, come quelle della famiglia di Antony, che ha 14 anni e soffre di diabete. Quando siamo stati a casa sua, il ragazzo era appena stato dimesso dall’ospedale e non frequentava la scuola. Il papà di Antony, dopo aver subito in ictus, non lavora, così come la mamma, che ha solo qualche occupazione estemporanea e a volte abusa di alcool, anche se non ammette la sua dipendenza.
Quello dell’alcool è un problema piuttosto diffuso che abbiamo riscontrato in diverse famiglie, così come le malattie e, in alcuni casi, la disabilità. Come per la mamma di Timoty, che ha altri tre figli e sopravvive grazie ai pagamenti per i bambini più piccoli. Il padre lavora part-time facendo qualche riparazione su richiesta, mentre un aiuto arriva, quando riescono, dai nonni. La casa si presenta molto sporca e, nonostante la consegna di cibo da parte di Ai.Bi., la situazione rimane molto difficile. Anche i servizi sociali si sono interessati alla vicenda.
Altrettanto complicata la storia di Alina, che ha perso la mamma dopo una lunga malattia e ha vissuto per qualche tempo nella nuova famiglia del papà. Rimasta orfana, i servizi sociali hanno trovato per lei una zia materna, con cui ha vissuto per un altro periodo. In seguito a nuova circostanze, però, anche la zia non ha più potuto occuparsi di Alina che, alla fine, è stata presa in custodia dalla figlia della zia. Ora, finalmente, la ragazza, che ha ormai 15 anni, ha una famiglia e può frequentare la scuola, anche grazie al materiale di cancelleria consegnatole da Ai.Bi.

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Questo sono solo alcune delle tante storie che quotidianamente i nostri operatori intercettano e affrontano, cercando il modo migliore per aiutare ciascuno. I questo contesto è più che mai prezioso l’aiuto che ognuno può dare aderendo al progetto di adozione a distanza dei bambini e le famiglie ucraini, che permette di dare continuità agli interventi che Ai.Bi. compie nel contesto dell’iniziativa #BAMBINIXLAPACE. Clicca QUI per dare il tuo contributo.