BAMBINIXLAPACE. Curare gli orrori della guerra: il percorso di Elena, dall’Ucraina alla Moldova, dal dolore alla guarigione 

“La mia mente ritorna al terrore che ho vissuto in Ucraina e rivivo la perdita delle persone care ancora e ancora”. Ferita nel corpo e nell’animo, Elena ha trovato rifugio in Moldova e un aiuto, grazie al progetto #BAMBINIxLAPACE. Questa è la sua storia

Elena ha 30 anni e proviene da Kharkiv, in Ucraina. È arrivata in Moldova dopo essere stata testimone degli orrori dei bombardamenti e dopo aver perso diversi membri della sua famiglia in un attacco violento. Lei stessa è stata ferita a seguito dei bombardamenti nella sua città natale e ha dovuto fuggire più volte dalla sua casa per sopravvivere.
Giunta in Moldova nel mese di aprile, è arrivata da sola, avendo perso famiglia e casa. Durante uno dei colloqui con gli psicologici, un servizio di consulenza psicologica per i rifugiati ucraini organizzati da Ai.Bi. Moldova, ha confessato di non avere più legami con l’Ucraina.
All’arrivo in Moldova, Elena è stata accolta da una sua connazionale, un’amica che, a sua volta, aveva beneficiato del supporto di Ai.Bi., un anno prima. Le ragazze condividono un piccolo appartamento e sono diventate una famiglia l’una per l’altra. È stata proprio l’amica di Elena a consigliarle di contattare la nostra HelpLine per chiedere aiuto.

Il trauma e gli incubi

A causa delle enormi perdite subite, Elena soffre di un grave stress post-traumatico. Ha iniziato ad avere frequenti flashback dei bombardamenti passati e incubi intensi sulla perdita della sua famiglia. È diventata estremamente evitante nei confronti di qualsiasi rumore forte o suono di esplosione, che la riportano agli attimi di panico vissuti durante la guerra: il suono acuto di un’ambulanza, i fuochi d’artificio, i tuoni e i fulmini durante le forti piogge degli ultimi tempi – tutti questi elementi rappresentano dei trigger di stress acuto per lei.
“Non riesco a ignorare tutti questi suoni. Fanno parte della nostra vita. Quando li sento, la mia mente ritorna al terrore che ho vissuto in Ucraina e rivivo la perdita delle persone care ancora e ancora. È una cosa terribile”, ammette Elena, visibilmente sconcertata dalla situazione in cui si trova e dalla quale non riesce a uscire.
Al momento della richiesta di aiuto, Elena presentava anche sintomi di depressione grave. Aveva perso interesse per le attività che amava, non aveva più energie per interagire socialmente e si sentiva spesso sopraffatta dai sentimenti di colpa per essere sopravvissuta mentre altri membri della sua famiglia non hanno avuto la stessa fortuna. Inoltre, ha avuto grandi difficoltà ad adattarsi alla nuova cultura e al sistema di vita in Moldova. L’isolamento sociale ha contribuito ad aggravare i suoi sintomi di depressione e ansia.

Il ruolo essenziale del supporto psicologico

Le consulenze psicologiche nell’ambito della HelpLine sono state cruciali nel suo processo di recupero, offrendole uno spazio sicuro per esplorare e gestire i suoi traumi emotivi, l’ansia e la depressione. Elena ha beneficiato di 5 sessioni psicologiche.
La psicologa di Ai.Bi. sottolinea l’importanza di un sostegno psicologico individuale costante, affermando che una volta avviata la terapia, una persona non può essere “accompagnata solo per un po’ di tempo”.
“Stiamo cercando di aiutare quanto più possibile. Prima di tutto, aiutiamo i beneficiari a sentirsi confortevoli e a parlare. Questo avviene dopo molto tempo e molti sforzi sostenuti da entrambe le parti, e la vera terapia inizia solo dopodiché è stato stabilito un livello di fiducia. Questo è il terreno stabile su cui si inizia a costruire la nuova vita di coloro che ci chiedono aiuto”, sostiene la psicologa.
Come quello di Elena, ci sono molti casi rimasti sospesi, che ancora hanno bisogno di molto sostegno. Purtroppo, il calvario di queste persone non finisce con la fuga dai territori colpiti dalla guerra, perché l’eco dei bombardamenti ai quali sono sopravvissuti lascia un’impronta profonda dentro di loro. È lì che si deve intervenire, ed è un lavoro che deve essere fatto con grande delicatezza, gentilezza, professionalità e, naturalmente, risorse.

Il tuo sostegno ai bambini dell’Ucraina

Il perdurare di questa situazione terribile richiede ancora una volta il sostegno di tutti, per riuscire ad andare incontro ai bisogni delle famiglie e, soprattutto, dei bambini, da sempre le prime vittime di ogni guerra e ogni emergenza. Chiunque può dare il suo contributo attraverso una donazione, per dare continuità agli interventi che l’associazione compie ogni giorno nel contesto dell’iniziativa #BAMBINIXLAPACE.