BAMBINIxLAPACE. L’attesa della pace: l’infanzia sospesa dei bambini ucraini

Migliaia di bambini deportati, famiglie spezzate, l’incertezza del domani: quale Ucraina emergerà dalla guerra, ora che una possibile tregua sembra più vicina?

Tra telefonate, incontri, annunci e smentite… si sta tentando un difficile percorso verso la pace. Nelle ultime ore il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente russo, Vladimir Putin, hanno avuto una lunga conversazione telefonica, concordando un cessate il fuoco parziale di 30 giorni focalizzato sulle infrastrutture energetiche.
Seppure l’equilibrio appaia comunque fragilissimo, con Mosca che ha già accusato Kiev di aver colpito un deposito di petrolio, mentre l’Ucraina denuncia attacchi russi su ospedali, abitazioni e sistemi ferroviari, i leader continuano a discutere e la diplomazia si muove tra speranze e diffidenze, mentre la vita dei bambini ucraini continua a scorrere nell’incertezza.
Ma quando, ed è la speranza di tutti, la tregua arriverà e si comincerà a pensare alla ricostruzione, in quale Ucraina si troveranno a vivere i bambini e le famiglie?

20mila bambini che mancano all’appello

Perché i bambini ucraini sono diventati adulti prima del tempo. Hanno imparato a contare gli amici perduti, a nascondersi, a convivere con la morte. “Mamma, ci salveremo?” chiedono. Più di 20.000 di loro sono stati rapiti, portati via dalla loro terra.
Altri bambini sono stati evacuati e portati in centri per sfollati, alcuni hanno dimenticato la spensieratezza e il senso del gioco. Molti minori ucraini hanno imparato a scappare quando suonano le sirene.

I bambini rapiti

Le autorità ucraine stimano che circa 20.000 bambini siano stati portati via con la forza dai territori occupati. Un numero impreciso, impossibile da verificare fino alla liberazione di quei territori. Un articolo del La stampa riporta che a dicembre, lo Yale School of Public Health Humanitarian Research Lab ha pubblicato un rapporto che documenta la deportazione, rieducazione e adozione forzata di bambini ucraini in Russia. Il sistema russo di trasferimento li colloca in istituti, li registra in database federali di adozione e facilita il loro affidamento a famiglie russe.
Secondo il rapporto, oltre 6.000 bambini, tra quattro mesi e 17 anni, sono stati trasportati in 43 campi e strutture gestite dalla Russia dall’inizio dell’invasione. L’obiettivo: rieducarli, spezzare il legame con la loro patria, rendere impossibile il ritorno. Queste pratiche hanno portato la Corte Penale Internazionale a emettere mandati di arresto per Vladimir Putin e la commissaria russa per i diritti dei bambini, Maria Lvova-Belova. Il nuovo rapporto di dicembre aggiunge prove all’accusa di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Sono stati identificati 314 bambini deportati, 148 inseriti nei database russi per l’adozione, 42 già adottati, 166 affidati a famiglie russe.
Aerei militari hanno trasportato gruppi di bambini dall’Ucraina alla Russia, mentre i database hanno offuscato la loro identità, cancellandone la nazionalità per facilitarne l’integrazione forzata. Dei pochi rimpatriati, molti sono tornati grazie a contatti familiari, non a un intervento internazionale. Kyiv chiede il loro rientro tra le condizioni di un’eventuale tregua.

Il tuo sostegno ai bambini dell’Ucraina

Oltre a privazioni materiali e alle sofferenze, la guerra produce traumi e danni psicologici in chi vive sulla propria pelle questa terribile esperienza. Per questo l’intervento di Ai.Bi. è mirato a garantire i beni di prima necessità ma anche supporto psicologico, indispensabile per aiutare i minori a superare il disturbo da stress post-traumatico causato da questi tra anni di conflitto.
La guerra ha distrutto molto, ma non ha cancellato la speranza. Come i bambini sognano di costruire un mondo più sicuro in cui vivere, così anche noi dobbiamo continuare a lottare per restituire ai più vulnerabili quella stessa speranza e sicurezza. Ogni gesto di aiuto, ogni sorriso di un bambino che riceve un’educazione, ogni mano tesa a chi ha bisogno, sono segnali che insieme possiamo ricostruire un futuro di pace e di benessere per tutti.
Chiunque può dare il proprio contributo attraverso una donazione, per dare continuità agli interventi che Ai.Bi. Amici dei Bambini compie ogni giorno nel contesto della campagna #BAMBINIXLAPACE.

E ricorda: ogni donazione gode delle seguenti agevolazioni fiscali.