BAMBINIXLAPACE. Ucraina. “Abbiamo dormito in corridoio per mesi, l’unico posto sicuro senza finestre: ora per fortuna, ci sono i punti Ai.Bi.”

Il racconto di una giornata in uno dei punti Ai.Bi. a Kiev, dove con il tempo, l’amore e la pazienza, gli operatori di Ai.Bi. Ucraina cercano di far superare ai bambini e alle loro mamme le conseguenze della guerra

I Punti Ai.Bi., sono luoghi colorati, sicuri, e a “misura di bambino” in cui animatrici e psicologhe, attraverso il gioco,  si prendono cura di bambine e bambini ucraini colpiti dalla guerra, (ma spesso anche degli adulti che li accompagnano) permettendo loro di rilassarsiaffrontare meglio la situazione di forte stress a cui sono stati, e sono tuttora, sottoposti.

Nei giorni scorsi, a Kiev (Ucraina) un nuovo spazio di Ai.Bi. dedicato ai più piccoli ha aperto per la prima volta le sue porte ai bambini. È stato un evento tanto atteso da tutti! A raccontarci com’è andata è una nostra operatrice sul campo!

Cucendo assieme alla mamma impariamo divertendoci

“Insieme allo staff abbiamo pensato a quali attività poter svolgere per il primo giorno di apertura. È nata così l’dea di invitare oltre i bambini, anche le mamme nel centro e far loro realizzare un’attività insieme ai loro figli, in modo tale che potessero conoscerci, vedere come lavoriamo e come organizziamo le attività ludiche per i loro ragazzi.

Abbiamo così deciso di proporre loro di cucire insieme un cuscinetto. Abbiamo preparato diversi pezzettini di tessuto, materiale decorativo, riempimento a scelta come olofibra, piselli, orzo, grano.

Quel giorno, la maggior parte dei bambini presenti erano maschi ed eravamo davvero molto curiose di vedere come avrebbero preso la proposta, immaginata da tutti come una ‘cosa da ragazze’.

Appena gli ometti hanno visto i pezzettini colorati, i loro occhi si sono illuminati: potevano scegliere colore e composizione del tessuto, dei fili, del riempimento (l’olofibra era in un pacco enorme che i bambini abbracciavano e poi prendevano in mano come se fosse neve), ma la cosa che ci ha fatto sorridere e commuovere di più è stata quando le mamme hanno iniziato ad insegnare ai loro bambini ad usare l’ago con cura e pazienza, accompagnando i loro movimenti e spiegando cosa dovevano fare.

Un po’ di movimento in palestra e per le mamme un po’ di relax

Mentre le mamme finivano i cuscinetti i bambini si sono spostati in palestra, dove la nostra animatrice, che è anche allenatrice di qi-gong, ha fatti immergere i minori nel mondo magico del movimento e del gioco.

 Mentre i ragazzi erano in palestra a “scatenarsi”, la psicologa, in un’atmosfera rilassante, con delicatezza ha accompagnato le mamme a condividere le proprie esperienze vissute in questo periodo di guerra. Lavorando con le mani e parlando liberamente, le donne si sono rilassate e hanno potuto liberare le proprie emozioni.

 Abbiamo notato che queste attività comuni mamma – figlio sono davvero preziose per entrambi e in futuro ne organizzeremo delle altre.

L’albero di Ai.Bi.

La giornata si è infine conclusa con la formazione di un’albero, simbolo di Amici dei Bambini. Ogni minore ha ritagliato un quadretto di carta colorata, ha scritto il proprio nome all’interno e lo ha attaccato ad una lavagna. Ecco, il nostro spazio è proprio come questo albero, che protegge, sostiene e ama i bambini con le sue fronde.

Non è lo spazio che ti fa stare bene, ma le persone che lo hanno creato

Non è lo spazio che ti fa stare bene, ma le persone che lo hanno creato e che lo riempiono. Incontrare le persone giuste è molto importante. Per me la parola “giuste”, vuol dire che stando con loro senti leggerezza, gioia e libertà di esprimerti in ogni tua sfumatura.

Così è la nostra ludotecaria Giulia, che non vede la sua vita senza il lavoro con i bambini.

Giulia ha due figli di 14 e 9 anni. La più piccola è venuta insieme a lei a vedere il nostro spazio e a dare il suo sincero parere “bambinesco”!

Giulia ci raccontava che tutto questo tempo è rimasta con la sua famiglia a Kiev. Non sono scesi in un rifugio, stavano a casa e hanno dormito in corridoio per mesi, l’unico posto sicuro senza finestre.

Sua figlia ha paura delle sirene e dorme ancora con lei e il marito. É una bambina che non ha visto la guerra con i propri occhi, ma ha sentito le esplosioni, le sirene e visto i militari girare per le strade. Ogni bambino rimasto in Ucraina ha subito il trauma della guerra, vivendola ogni giorno, anche negli occhi dei propri genitori.

Per aiutare nostri bambini a superare le conseguenze di questa guerra ci vuole tempo, amore e pazienza quello, che gli operatori di Ai.Bi. cercano di trasmettere ai loro piccoli amici.

Sostieni anche tu la campagna di Ai.Bi. BAMBINIXLAPACE

Ai.Bi. – Amici dei bambini ha messo in campo una campagna dedicata alla crisi ucraina: BAMBINIxLAPACE, alla quale chiunque può partecipare scegliendo una delle varie modalità di aiuto e vicinanza alle famiglie e i bambini ucraini.
Oggi aiutare un bambino ucraino in fuga dalla guerra, significa tenere viva la sua speranza che la guerra non è l’ultima parola della sua vita e che anche per lui ci sarà un futuro sereno nella sua terra.
EMERGENZA UCRAINA