BAMBINIxLAPACE. Ucraina: “I soccorritori non credevano fino all’ultimo che ci avrebbero ritrovati vivi”

La guerra lascia sempre cicatrici profonde, a volte evidenti a volte no. Attraverso le parole di Yana viviamo il dramma di chi vive ogni giorno e ogni notte sotto i bombardamenti

La vita di Yana e della sua famiglia, nella città ucraina di Sumy, è stata sconvolta da un attacco che ha lasciato dietro di sé solo rovine e disperazione.
“Il fatto che siamo sopravvissuti è un miracolo,” racconta Yana al giornalista, descrivendo la devastazione seguita all’esplosione di una bombola di gas dopo l’arrivo di una bomba. La tragedia ha colpito profondamente la comunità: molte vite sono state perse e una ragazza rimane ancora dispersa.

La sera del bombardamento

Yana, residente di Sumy, è madre di una studentessa, figlia di genitori pensionati, e moglie di un uomo che difende l’Ucraina. La sera dell’attacco sembrava una serata come tante altre: cena in famiglia, compiti scolastici, e momenti di relax. Tuttavia, il destino aveva in serbo un drammatico cambiamento. “Prima dell’assalto, ero arrabbiata perché non potevo parcheggiare la macchina come al solito,” ricorda Yana. Quel piccolo contrattempo ha salvato il suo veicolo dalla distruzione.
Quando le esplosioni hanno squarciato la quiete notturna, Yana ha protetto sua figlia con il proprio corpo, mentre la loro casa veniva distrutta intorno a loro. “Della nostra stanza non è rimasto più nulla,” dice con voce rotta dal dolore. L’attacco ha lasciato la loro abitazione senza porte, finestre, piastrelle e soffitto, e l’acqua ha iniziato a sgorgare tra le macerie fumanti.

L’intervento dei soccorritori

Il salvataggio è stato un barlume di speranza in mezzo al caos: “Non capivo cosa stesse succedendo. In quel momento ho avuto la sensazione che il Signore ci avesse ricoperto con qualcosa.” I soccorritori del Servizio statale di emergenza hanno estratto Yana e sua figlia dalle macerie, increduli di trovarle vive.

Dopo l’attacco

La perdita della casa ha costretto Yana e sua figlia a cercare rifugio presso un’amica, mentre i suoi genitori si sono trasferiti dai suoceri. Trovare un nuovo appartamento a Sumy è diventato un’impresa ardua, con i prezzi degli affitti che possono superare i 10.000 UAH, a causa dell’afflusso di persone dalle regioni di confine.
Il trauma dell’esperienza ha lasciato cicatrici profonde. Yana e sua figlia stanno lavorando con uno psicologo per superare la paura e l’ansia. “La figlia è spaventata,” ammette Yana. “Quando sente il segnale di allarme aereo, chiede sempre se ci sarà un altro attacco.” Seguendo il consiglio di uno specialista, Yana ha visitato le rovine della loro casa, un passo doloroso ma necessario nel lungo cammino verso la guarigione.

Restiamo vicini ai bambini dell’Ucraina

Serve ancora il sostegno di tutti per venire incontro ai tanti bisogni delle donne, mamme e famiglie colpite dal conflitto. Chiunque può dare il suo contributo attraverso una donazione, per dare continuità agli interventi che l’associazione compie ogni giorno nel contesto dell’iniziativa #BAMBINIXLAPACE.
Se vuoi fare di più e stare vicino ogni giorno ai bambini ucraini colpiti dalla guerra puoi aderire al progetto “Adotta a distanza i bambini in Ucraina”.