“Blanca: ho bussato per ben due volte alla vostra porta, ma nessuno mi ha ancora aperto! Perché?”

portaDue occhi vispi, da cerbiatto. Un nocciola intenso che ti disarma con la sua profondità e allegria. Un’allegria che nonostante la sofferenza e un’infanzia negata non è andata via. Una spensieratezza che nasce dal cuore, di chi è serena e forte dentro,  nel profondo dell’animo. Di chi sa affrontare tutto, perché la vita l’ha messa a dura prova fin dalla tenera età: violenze, abbandono, rifiuto.  Ma lei va avanti con la determinazione e la fede di chi sa che prima o poi anche per lei arriverà “il momento”: una mamma e un papà che cercano solo lei e aspettano di abbracciarla.

Perché non possono non esserci. Non è possibile che nessuno al mondo voglia accoglierla nella propria casa e ricoprirla di amore. Quell’amore familiare, quel calore e senso di sicurezza che la vita finora le ha negato. Senza un motivo e nei confronti dei quali nessuno è colpevole.

Ma tutti siamo responsabili nei confronti di Blanca (nome di fantasia): tutti quelli che potendo, non la adottano. Tutti quelli che le preferiscono un bambino più piccolo per sopperire a un proprio desiderio e istinto di maternità non soddisfatto. Responsabili tutti quelli che antepongono le proprie esigenze e necessità di genitori a quelli di Blanca, di essere figlia.

E intanto Blanca va avanti, giorno dopo giorno: frequenta la scuola di formazione professionale sulla Sierra, nella regione Ancash dove le insegnano a lavorare la maglia e il ricamo. E’ stata lei a scegliere di frequentare questo istituto che l’ha portata via dal Centro dove è stata accolta nel 2012 e ha vissuto per 2 anni. Avrebbe potuto scegliere di rimanere a Lima, frequentare qualche corso professionalizzante lì: sarebbe stata una scelta più “comoda”, rimanere con chi conosce e non cambiare i propri punti di riferimento. Questo avrebbe significato però stare con i bimbi più piccoli del Centro, “non crescere”. Lei invece sa che nella vita bisogna andare avanti, avere il coraggio di fare delle scelte e “scommettere” sul  proprio futuro. Quindi armi e bagagli diretta ad Ancash da cui fa ritorno a Lima in coincidenza con le vacanze scolastiche.

Blanca una bambina adulta: perché nonostante i suoi 13 anni ha l’esuberanza e la tenerezza di chi cerca ancora le coccole, le tenerezze e le carezze di un bambino, cresciuto però troppo in fretta.

Lei sa che le mamme e i papà sparsi nel mondo le preferiscono bambini più piccoli: lo vive quando li vede andare via dal Centro Hogar di Lima. Ma si fa coraggio, li abbraccia forte, gli fa l’in bocca al lupo e nella sua testolina si ripete “..anche per me prima o poi si aprirà la porta del cuore di una famiglia. E sarà speciale…”.

Blanca aspetta già da oltre un anno che questa porta si apra (da quando sono pronti i documenti per la sua adottabilità): più di 365 giorni passati a bussare ad ogni uscio di casa del mondo. Ha bussato al tuo? Perché non le apri e non la fai entrare nella tua vita? Lei ti “stravolgerà” con il suo infinito amore.