Blundo (M5S, Vicepresidente Commissione parlamentare infanzia). “L’adozione internazionale dovrebbe essere una priorità dello Stato”

blundo-convegno“L’inserimento in famiglia è la vera cultura dell’integrazione. E’ l’unico ambiente in cui un figlio, sia esso biologico o adottivo, per una crescita serena del minore”. Lo ha detto Enza Blundo (M5S), vicepresidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, intervenendo alla giornata conclusiva del Convegno internazionale che si è svolto a Gabicce Mare.

“La società deve prendere atto – ha aggiunto –, della ricchezza della famiglia. In questo la classe dirigente dovrebbe dare la direzione a cui tendere per dare fiducia e speranza, fermo restando che non si possono dimenticare le responsabilità del singolo. Nel caso delle adozioni internazionali, questo vuol dire sostenere costantemente le famiglie che intraprendono l’iter adottivo, nella fase precedente e soprattutto nel post adozione”

Insomma per Blundo “ l’adozione dovrebbe essere  una priorità dello Stato perché le coppie e soprattutto i bambini non possono essere lasciati soli dallo Stato. Quest’ultimo deve supportare, favorire e aiutare le famiglie desiderose di formarsi”

“Nell’ ultimo anno da ogni parte sono arrivate al Governo sollecitazioni e richieste – ha precisato -, ma poi manca la volontà politica di dare risposte a queste domande. Occorre valutare le vere priorità e invece l’impegno parlamentare è rivolto ad altro”

La Blundo nel concludere il suo intervento, ha ribadito il suo sostegno al fianco delle famiglie accoglienti per fare rinascere le adozioni internazionali e ha rivolto l’invito al presidente di Ai.Bi, Marco Griffini, di organizzare la  XXV Settimana di Studio e formazione di Ai.Bi, (che si organizza sempre nell’ultima settimana di agosto) nella città de L’Aquila. “Una città ferita – ha detto Blundo – che però sta dimostrando giorno dopo giorno la propria forza e determinazione nel rinascere. La stessa forza ed energia che ha Ai.Bi nel fare rinascere le adozioni internazionali. Uniti ce la faremo