Bolivia. Come si vive negli istituti dei bambini abbandonati con il Coronavirus?

Grazie ad Ai.Bi. e al Sostegno a Distanza, i bambini del centro di accoglienza Josè Soria, anche durante l’emergenza sanitaria, possono continuare a svolgere tutte le attività preziose per il loro sviluppo.

L’emergenza sanitaria non ha risparmiato neanche la Bolivia.

Molti degli educatori del centro di accoglienza José Soria, hanno contratto il coronavirus ed ora si trovano in isolamento nelle loro abitazioni.

Così, poche settimane fa, la psicologa della struttura si è recata inaspettatamente al centro, per prendersi cura dei piccoli ospiti e rimanere con loro per più di 24 ore, organizzando attività che li distraessero e motivassero.

Lavorare sull’autonomia delle bambine grazie al gioco

In primo luogo l’esperta ha deciso di lavorare sull’autonomia delle bambine attraverso un’attività molto semplice ed utile: riordinare i loro vestiti.

Le giovani ospiti si sono divertite molto a sistemare tutto a modo loro e per ricordarsi di quella bella giornata hanno deciso di scattare una foto ricordo.

Ai piccoli del centro piace fotografare tutto ciò che fanno. Soprattutto dopo la meravigliosa iniziativa pensata dalla psicologa della struttura di realizzare per ogni ospite un album fotografico che raccogliesse le loro emozioni e i loro ricordi, in una parola: le loro storie di vita.

Con la messa in pratica di queste piccole, ma importanti attività quotidiane, le ragazze riescono ad acquisire maggiore coscienza della situazione attuale, decidendo di comportarsi in maniera più responsabile, soprattutto per quanto riguarda la propria cura personale.

Tutte queste ed altre fondamentali attività per lo sviluppo dei bambini del centro di accoglienza Josè Soria, sono realizzate grazie ad Ai.Bi. e al prezioso aiuto del Sostegno a Distanza.

Con 25 euro, meno di un caffè al giorno, potrai permettere ad Ai.Bi. di continuare a svolgere questo importante lavoro, rimanendo ogni giorno al fianco dei bambini boliviani più fragili.