Bolivia. La dura realtà dell’abbandono travolge anche gli affetti più cari

Per gli operatori dell’associazione a volte è davvero complesso non farsi coinvolgere dalle situazioni familiari con le quali entrano in contatto. D’altronde si parla di bambini, dei loro sentimenti e della loro mamma o del loro papà

 La missione di Ai.Bi. è da sempre quella di garantire ad ogni bambino solo o in difficoltà familiare, in ogni parte del mondoil diritto a crescere in una famiglia che lo ami e che si prenda cura di lui.

 Per tale motivo, grazie al prezioso aiuto dei donatori italiani e dei progetti di cooperazione, Ai.Bi. non si prende solo cura della loro istruzione, educazione, protezione e salute, ma permette anche la realizzazione di tutte quelle attività di “localizzazione familiare” e le lunghe e costose indagini sociali per individuare la famiglia di origine dei piccoli ospiti dei centri di accoglienza supportati dall’associazione. Tali attività permettono inoltre di conoscere le condizioni e le situazioni di ogni contesto familiare.

 Quella di Ai.Bi. è una missione davvero coinvolgente

Per gli operatori dell’associazione a volte è davvero complesso non farsi coinvolgere dalle situazioni familiari con le quali entrano in contatto. D’altronde si parla di bambini, dei loro sentimenti e della loro mamma o del loro papà. Proprio come è accaduto in Bolivia, con la storia della signora Juana e dei suoi tre figli. Ve la vogliamo raccontare…

Vola in cielo cara mamma

 La signora Juana era una mamma disabile, non in grado, purtroppo, di occuparsi da sola dei suoi bambini. In più di un’occasione i piccoli si sono trovati in situazione di pericolo, per questo motivo le era stato sospeso l’affidamento dei figli: per due ragazze si erano aperte le porte del centro di accoglienza José Soria e per un bambino quelle del centro di accoglienza Niño Jesús.

 La donna, però, non ha mai perso la volontà di rivendicare i suoi figli. In tribunale ha alzato la voce. È stata allontanata dalla sicurezza. Molte volte i funzionari rassegnati si sono alternati per assisterla.

La signora Juana ogni volta che poteva andava a trovare i suoi bambini nei centri di accoglienza. Arrivava spesso alla fine del pomeriggio, quindi litigava con l’equipe tecnica perché fuori orario. In molte occasioni le è stato detto che doveva rispettare il programma.

Quando le sue bambine erano piccole chiedevano continuamente di lei.

Col tempo, crescendo, non hanno più voluto che la mamma le visitasse.  Con la più piccola capitava che, quando la vedeva avvicinarsi, si metteva a piangere abbracciando la psicologa del centro. È stato davvero molto triste assistere a questi episodi, ma Juana ma non ha mai perso la speranza di poterli riabbracciare. 

 Purtroppo, pochi giorni fa ci è giunta notizia che Dona Juana è morta.

La figlia maggiore ha detto allo psicologo che, nonostante si sia vergognata di lei in molte occasioni, è certa che la sua mamma le mancherà molto…

Aiuta anche tu Ai.Bi a prendersi cura dei minori boliviani soli o in difficoltà familiare. Con 25 euro al mese, meno di un caffè al giorno, potrai regalare a tanti bambini la speranza di un futuro migliore. Scopri come fare: visita la pagina dedicata al Sostegno a Distanza in Bolivia QUI