bolivia, la storia del piccolo Mateo, salvato dal sostegno a distanza e ora adottato

Bolivia. La storia di Mateo, bimbo abbandonato che il sostegno a distanza di Ai.Bi. ha fatto rinascere. Oggi è figlio adottivo

Il racconto dello staff di Amici dei Bambini nel Paese sudamericano rievoca le tappe più significative della storia che ha contraddistinto il piccolo, rimasto senza famiglia fin dalla nascita e trovato in una fredda notte nella città di El Alto, una delle zone più povere della Bolivia

L’abbraccio di Ai.Bi. quando si trovava presso l’Istituto Virgen de la Esperanza gli ha consentito di superare momenti difficili, come la meningite contratta a meno di sei mesi di vita e un grave incidente nel quale fu salvato da una suora che lo protesse con il suo corpo. Oggi la felicità è quella di sapere che “Mateo non sarà mai più solo

bolivia, la storia del piccolo Mateo, salvato dal sostegno a distanza e ora adottatoUna lettera aperta a chi, attraverso il sostegno a distanza, ha consentito – un passo dopo l’altro – che un bimbo abbandonato alla nascita e che oggi ha due anni sia potuto diventare di nuovo figlio e, soprattutto, non essere mai più solo”: è quella che lo staff di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini Bolivia ha voluto inviare ai protagonisti dell’azione di sostegno che ha portato il piccolo Mateo fino all’abbraccio con la propria famiglia adottiva, che lo ha adottato qualche settimana fa.

Ecco, qui sotto, il testo integrale della lettera:

 

Caro sostenitore,

la storia che vogliamo condividere con te oggi è quella che racconta la vita di Mateo, un bambino di due anni che è stato abbandonato appena nato. Fu trovato in una notte fredda nella cittá di El Alto, una delle zone più povere della Bolivia e noi lo abbiamo conosciuto presso l’Istituto Virgen de la Esperanza innamorandocene fin da subito.

Quando Mateo aveva meno di sei mesi si ammalò di meningite e i medici non sapevano se sarebbe sopravvissuto. Noi e la suora direttrice del centro abbiamo deciso di lottare prendendoci cura di lui notte e giorno, senza mai perdere la speranza. Abbiamo pregato ogni giorno e Mateo ce l’ha fatta.

Un giorno, mentre portavamo il nostro piccolino in ospedale per uno dei suoi controlli, un autobus si scontrò con l’ambulanza e la suora che aveva Mateo in braccio lo coprí con il suo corpo. Fu un incidente grave, la suora riportò fratture multiple ed ebbe bisogno di molto tempo e cure per guarire.  L’ambulanza era distrutta ma per fortuna il nostro Mateo non si fece nulla e, nonostante quanto accaduto, sorrideva, esprimendo tutta la sua voglia di vivere.

In Bolivia la cultura dell’accoglienza non é ancora molto sviluppata, la gente vuole bambini perfetti e il vissuto di Mateo non era tale.

Grazie anche al tuo sostegno abbiamo collaborato per rendere il bambino adottabile, abbiamo acquistato le medicine, i regali di compleanno e il materiale didattico.  Inoltre abbiamo fatto formazione al personale dell’istituto, le sue tate, in modo che lo stimolassero il più possibile.

Poche settimane fa ci hanno fatto sapere che Mateo è stato abbinato ad una coppia adottiva molto giovane. Eravamo felici e preoccupati: cosa avrebbero detto? Avrebbero capito la situazione? Si sarebbero innamorati di lui subito come é successo a noi due anni fa?

Il giorno in cui si sono conosciuti è stato uno degli incontri più commoventi a cui abbiamo partecipato in tutti questi anni di lavoro. Loro sono i genitori perfetti per lui, non si stancano mai di giocare e di coccolarlo, nei loro occhi si vede l’amore che provano per lui, loro figlio. E ci sono anche i cuginetti, gli zii ed i nonni che lo aspettavano con ansia.

Non ci sono parole per esprimere la felicità di sapere che Mateo non sarà mai più solo. Siamo riusciti a cambiare il suo destino e questo è stato uno sforzo condiviso: di voi sostenitori che avete reso possibile questo progetto, di noi dello staff che abbiamo lavorato ogni giorno per renderlo realtà, delle suore e delle tate che si sono prese cura di lui ogni giorno e ogni notte, dei medici e dei genitori adottivi.

Non sappiamo perché la mamma biologica di Mateo abbia deciso di abbandonarlo, ma ci piacerebbe che sapesse che lui sta bene, che è rinato figlio e che lo aspetta una vita piena di felicità e amore.

Come Mateo ci sono molti bambini che aspettano, ognuno di loro ha una storia che merita di essere raccontata; cerchiamo di impazzire di amore per ognuno di loro e fare di tutto per aiutarli ad avere una vita migliore. Prima che Amici dei Bambini arrivasse nei centri di accoglienza di La Paz, questi bambini erano invisibili; ma insieme a voi sostenitori siamo riusciti a fare tanto: ci sono meno bambini negli istituti e gli operatori dei servizi sociali iniziano a capire che l’istituto non è mai la risposta all’abbandono e che la soluzione si trova sempre nella famiglia. 

I nostri bambini ti ringraziano perché si sentono ascoltati, accompagnati e amati. Insieme a te abbiamo camminato molto ma la strada è ancora lunga per arrivare un giorno a dire: “C’era una volta l’abbandono”.

Certi che continuerai a stare al nostro fianco e certi che anche tu credi che un mondo a misura di bambino sia possibile, ti ringraziamo di cuore e ti mandiamo un grande abbraccio da parte tutti i nostri piccoli angeli.

Lo staff di Amici dei Bambini – Bolivia