Bolivia. Dentro agli orfanotrofi: tutti in piscina, Elvis scappa, la lotta per un certificato di identità

Grazie al progetto “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio”, Ai.Bi. collabora con diversi orfanotrofi in Bolivia, per aiutare i bambini abbandonati a ritrovare una famiglia, una scuola e una dignità

In Bolivia, Ai.Bi. sostiene diversi orfanotrofi collaborando con il personale al fine di accogliere bambini privi di famiglia o a rischio di abbandono e donare loro nuove possibilità.
Grazie al progetto “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio”, l’associazione offre assistenza sanitaria, educativa, psicologica e legale, oltre a promuovere il loro reinserimento familiare o sociale.

Una giornata in piscina

Nell’ambito delle attività finalizzate al “Rinforzo dell’autostima”, 30 bambini dell’orfanotrofio José hanno potuto divertirsi e rilassarsi in una maniera divertente e diversa dal solito. La giornata in piscina è stata anche un’occasione per lavorare sulla fiducia in se stessi, appunto, e sugli aspetti relazionali, attraverso giochi e dinamiche di gruppo.
Questa esperienza ha permesso ai bambini, oltre a divertirsi, di migliorare il benessere psicofisico.

La ricerca di Elvis

In seguito alla sua fuga, il personale di Ai.Bi. ha collaborato con un orfanotrofio per rintracciare la zia paterna del ragazzo. Arrivati alla nella città di El Alto, i vicini hanno fatto sapere che non la donna viveva più lì e che si era trasferita. Hanno mostrato dove si riunivano i nipoti. Di fianco a un cavalcavia lungo l’autostrada per Oruro un gruppo di giovani beveva alcolici al calore di pneumatici bruciati e tra loro c’era anche Elvis. Ha affermato di non voler tornare al Centro di accoglienza, che stava bene lì con suo fratello e i suoi amici. Poi non hanno voluto dare altre informazioni e se ne sono andati. Con tristezza, le assistenti sociali hanno riportato l’episodio alla Defensoría (l’ente che tutela i diritti dei minori) e al Tribunale dei Minori. Il caso di Elvis è emblematico della difficoltà di recuperare i ragazzi che vivono in strada, esposti a violenze, droghe e criminalità. Per questo, Ai.Bi. cerca di prevenire le fughe e di favorire il legame tra i bambini e le famiglie di origine o adottive.

L’iscrizione a scuola

Per l’iscrizione alla scuola dove studiano i bambini dell’orfanotrofio Niño Jesús, in Bolivia, dove l’anno scolastico inizia il 5 febbraio, erano richiesti il certificato di nascita e la carta d’identità.
Tutti i bambini del centro ce li avevano, meno uno.
La psicologa di Ai.Bi. è quindi andata all’anagrafe insieme all’assistente sociale dell’orfanotrofio, però la risposta è stata categorica: bisogna aspettare 15 giorni.
Troppo tempo, c’era il rischio concreto che il bambino non potesse essere iscritto, a causa delle lungaggini burocratiche. Hanno cercato di far capire all’incaricata che si trattava di una questione urgente, che il certificato di nascita era necessario per poter esercitare il suo diritto all’istruzione. Il giorno dopo la psicologa e l’assistente sociale sono tornate in anagrafe col bambino e hanno rinnovato l’urgenza di ottenere il certificato. Dopo due giorni hanno chiamato dall’anagrafe, dicendo che il certificato era stato approvato. Col certificato sono andate a chiedere la carta d’identità. Adesso quel bambino potrà essere iscritto a scuola. Grazie alla tenacità delle operatrici sociali per superare gli ostacoli burocratici, Ai.Bi. garantisce ai bambini il diritto di avere un nome, una nazionalità e un’istruzione.

Il sostegno a distanza in Bolivia

L’attività di supporto ai bambini e di sensibilizzazione verso i temi dell’adozione sono possibili grazie ai tanti sostenitori che aderiscono al progetto di Ai.Bi. “Adotta a Distanza i bambini di un orfanotrofio in Bolivia”, bastano 0,82 centesimi al giorno.

Per richiedere informazioni sull’Adozione a Distanza clicca qui