Bolivia: volontari a fianco degli adolescenti istituzionalizzati

Da qualche mese l’equipe multidisciplinare di Ai.Bi. Bolivia ha allargato le componenti dell’intervento di accompagnamento psicosociale, di formazione professionale ed inserimento lavorativo e sociale avviato da Amici dei Bambini grazie alla collaborazione della Conferenza Episcopale Italiana e la Fondazione Cariplo anche a una trentina di adolescenti accolti nell’istituto di La Paz a gestione diretta del SEDEGES, Feliz Mendes Arco.

In precedenza, l’intervento coinvolgeva esclusivamente i minori istituzionalizzati dell’istituto Ciudad del Niño.

L’equipe multidisciplinare di Amici dei Bambini in coordinamento con l’equipe tecnica di quest’istituto, ha giá avviato il lavoro di raccolta dati, sistematizzazione delle informazioni, colloqui con gli adolescenti beneficiari e definizione del progetto di vita e di un intervento personalizzato di accompagnamento e inserimento sociale e lavorativo.

Contemporaneamente anche per questi nuovi beneficiari sono state programmate e realizzate uscite con volontari locali impegnati in questo progetto.

Le attività di uscita realizzate con i beneficiari dell’istituto Ciudad del Niño hanno mostrato quanto sia importante per questi ragazzi creare dei vincoli affettivi che non abbiano le stesse dinamiche dell’istituto ma che siano un contatto e dei ponti verso la comunità e quanto c’è al di là delle mura dell’istituto: il Mondo reale.

Le attività dei volontari non solo hanno aiutato i nostri beneficiari promuovendo la loro autostima e la capicitá di relazionarsi con loro coetanei e con persone esterne all’istituto, ma hanno creato vincoli affettivi importati anche per gli stessi volontari che per la prima volta si sono affacciati su una finestra mai aperta: adolescenti e giovani come loro che non hanno mai ricevuto il sostegno e l’amore di una famiglia.

Il 17 aprile è stato effettuato il primo incontro di riflessione e scambio tra volontari. L’equipe di Amici dei Bambini si è riunita con i volontari per parlare di quest’esperienza ed avere riscontri sulle attivitá svolte finora e suggerimenti e pareri su quelle future. Si è riflettuto sul ruolo del volontario e soprattutto sul tipo di relazione che si crea con il beneficiario e come questa possa essere in parte una risposta all’abbandono e una forma di accoglienza affettiva e familiare.