Bonus acqua potabile: febbraio è il mese in cui fare domanda per ottenere fino a 1000 euro

Il Governo ha confermato il bonus acqua potabile che permette di ottenere un credito d’imposta fino al 50% delle spese effettuate per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio che migliorano la qualità dell’acqua dei rubinetti di casa

Probabilmente non tutti sanno che l’Italia è il primo Paese al mondo per il consumo di acqua minerale in bottiglia: ciascuno ne beve oltre 200 litri all’anno, per un totale che Mineracqua (Federazione Italiana Industrie Acque Minerali Naturali e Acque di Sorgente) stima oscillare tra i 13,5 e i 14 miliardi di litri totali.
Secondo un’indagine di Greenpeace, questi numeri corrispondono a un utilizzo di circa 11 miliardi di bottiglie di plastica all’anno (comprendendo anche le bibite confezionate diverse dall’acqua), con un’evidente problema per l’ambiente, visto che circa il 60% di queste bottiglie non viene riciclato.

Bonus acqua potabile: fino al 50% delle spese sostenute

Ecco perché incentivare il consumo di acqua potabile “del rubinetto” è sicuramente un’azione positiva, tanto che il Governo, ormai dal 2021, ha previsto un bonus acqua potabile che permette di ottenere un credito d’imposta fino al 50% sulle spese effettuate per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, di mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica dell’acqua erogata dall’impianto della propria abitazione.
Il bonus è stato confermato anche per il 2023, anche se i fondi sono stati abbassati a 1,5 milioni di euro (dai 5 milioni che erano).
Le domande possono essere inoltrate per tutto li mese di febbraio, ma unicamente per le spese sostenute nel corso del 2022, fino a un totale di 1000 euro per immobile (o 5mila euro se l’immobile è adibito a uso commerciale o istituzionale).
Le spese devono essere state effettuate con sistemi pagamento tracciabili e non in contanti e vanno comunicate all’Agenzia delle Entrate, accedendo all’area riservata e andando alla sezione Servizi / Agevolazioni / Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile.
Le informazioni relative ai lavori effettuati devono essere comunicate anche all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), che monitora questo tipo di interventi e ne valuta gli effetti positivi, anche per fini statistici.
Una volta ricevuta la conferma dell’erogazione del bonus, questo può essere utilizzato in compensazione tramite F24  oppure, per le persone fisiche, in fase di dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui sono state effettuate le spese.