Bonus Maroni 2025: incentivi per chi rimanda la pensione

Detassazione e aumento del 10% in busta paga per chi sceglie di restare al lavoro oltre i requisiti. Torna il bonus Maroni

La manovra finanziaria del 2025 introduce nuovi incentivi per i lavoratori che scelgono di ritardare la pensione, mirando a prolungare l’età effettiva di pensionamento, attualmente intorno ai 64 anni. Il bonus Maroni, ripreso e ampliato rispetto alla versione degli anni Duemila, si configura come la principale agevolazione per chi decide di restare al lavoro.

Che cos’è il bonus Maroni?

L’incentivo consente al lavoratore di rinunciare all’accredito contributivo del 10% dei contributi a proprio carico. Questa percentuale, anziché essere versata all’INPS, viene trasformata in un bonus aggiuntivo, corrisposto direttamente in busta paga dal datore di lavoro. Per il lavoratore ciò significa un aumento di stipendio pari a circa il 10%, che nel 2025 diventa interamente detassato, rendendo il beneficio economico ancora più interessante.

Destinatari dell’incentivo

Se nel 2024 il bonus Maroni era limitato ai lavoratori che rinunciavano a Quota 103, la manovra 2025 estende il beneficio a chi raggiungerà i 62 anni con 41 di contributi entro il 31 dicembre 2025 e a chi maturerà i requisiti contributivi ordinari di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne entro la stessa data. Questa estensione punta a incentivare sempre più persone a restare nel mondo del lavoro, aumentando così l’età media di pensionamento e garantendo un supporto importante per il sistema previdenziale italiano.

[Fonte: Quotidiano Nazionale]