Brignone (Gruppo Misto): “E’ necessario revocare a Silvia Della Monica la delega di presidente della Cai”

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Un intervento deciso per risolvere l’attuale paralisi della Commissione Adozioni Internazionali. Lo invoca la deputata del Gruppo Misto Beatrice Brignone che ha presentato alla Camera un’interpellanza al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in cui si chiede, tra le altre cose, la revoca della delega di presidente della Cai a Silvia Della Monica.

Da anni, si dice nell’interpellanza, lo Stato italiano riesce a dare alle aspiranti coppie adottive solo flebili speranze e nessuna certezza. La causa è proprio l’inerzia della Cai che, non riunendosi dall’inizio del 2014, lascia nella totale assenza di informazioni le associazioni e le famiglie intenzionate ad accogliere bambini stranieri.

L’interpellanza – cofirmata dai deputati Civati, Maestri, Mattarelli e Pastorino, anch’essi del Gruppo Misto –  chiede quindi al Governo se non ritenga “necessario e urgente convocare la Commissione dopo uno stallo di quasi tre anni e garantirne il funzionamento collegiale almeno quattro volte l’anno”. Mettendo in evidenza altre contraddizioni dell’attuale Commissione, Brignone e gli altri firmatari dell’interpellanza chiedono all’Esecutivo se non ritenga necessario, tra le altre cose, “rendere pubblico il curriculum della vicepresidente Silvia Della Monica”, “adottare la buona pratica di rendere noti e pubblici gli atti della Commissione pubblicandoli” sul suo sito internet e che la Cai “relazioni tempestivamente al Parlamento riguardo al proprio operato”. Infine, l’interpellanza chiede di rendere noto “quante e quali siano le risorse effettivamente disponibili del fondo adozioni (previsto dalla legge di stabilità 2015) e quale sia l’importo già erogato per il sostegno alle famiglie adottive”.

Di seguito riportiamo il testo integrale dell’interpellanza, in cui, tra le altre cose, si sottolinea come, a fronte della mancata pubblicazione del report statistico della Cai per gli anni 2014 e 2015, “le uniche proiezioni effettuate”, in materia di minori stranieri adottati, “provengono dall’associazione Ai.Bi.”.

 

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere – premesso che:
ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 2007, n. 108 «La Commissione per le adozioni internazionali è presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal Ministro delle politiche per la famiglia»;
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, in data 13 febbraio 2014, la dottoressa Silvia Della Monica – consigliere di Cassazione – è stata nominata, per un triennio, vicepresidente della Commissione per le adozioni internazionali;
come è noto, tra i componenti della commissione siede un vicepresidente – nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri – su proposta del Presidente, nella persona di un magistrato avente esperienza nel settore minorile ovvero di un dirigente di prima fascia dell’amministrazione dello Stato o delle amministrazioni regionali avente analoga specifica esperienza, con i compiti previsti al secondo comma del decreto n. 108 del 2007;
tuttavia, il decreto sopracitato porterebbe ad escludere la possibilità di delega della totale funzione presidenziale nella sua pienezza di poteri e oneri al vicepresidente, pur consentendo la delega di funzioni da parte del presidente al vicepresidente;
inoltre, ad avviso degli interpellanti, non è stata resa nota adeguatamente l’esperienza maturata dalla vicepresidente, Silvia Della Monica, in ambito minorile e in tema di adozioni internazionali;
di fatto, ai sensi del decreto, la commissione deve essere costituita da tre esperti nominati dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal Ministro delle politiche per la famiglia – che questo Governo non ha istituito – scelti tra persone di comprovata esperienza nella materia oggetto della legge sull’adozione. Eppure, negli atti di nomina dei diversi componenti, non ci sono riferimenti all’esperienza da essi maturata in materia;
consultando il sito della Commissione per le adozioni internazionali (Cai), l’ultima convocazione parrebbe risalire al 27 giugno 2014, lasciando così nella totale assenza di informazioni le associazioni e le famiglie intenzionate ad adottare bambini;
ciò crea disagi, come nel caso dei rapporti in questo ambito tra Bielorussia e Italia. A causa di ostacoli burocratici ci sono circa 130 famiglie italiane in attesa da diversi mesi, per poter portare a conclusione l’iter che consenta loro l’adozione dei minori provenienti da quello Stato;
è ormai da molto tempo che coppie intenzionate ad adottare minori da Stati stranieri e dopo aver seguito un lunghissimo e costoso percorso, non riescono ad avere certezze, ma solo flebili speranze di poter accogliere il futuro figlio adottivo, a causa dell’inerzia da parte dello Stato italiano in materia di adozioni;
la Commissione per le adozioni internazionali nega qualsiasi forma di dialogo richiesto da parte delle associazioni che si occupano di adozioni, né provvede ad esaminare le nuove richieste in materia di riconoscimento di nuove associazioni;
anche l’Associazione Amici dei Bambini (Ai.Bi), costituita da un movimento di famiglie adottive e affidatarie, ha più volte fatto sentire la propria voce contro questa inerzia dellaCai, anche per quanto attiene alla mancata pubblicazione dei dati, ferma all’anno 2013;
va quindi rilevato che, da anni, non ci sono dati disponibili pubblicamente in materia di minori e le uniche proiezioni effettuate provengono dall’associazione Ai.Bi;
stante la crisi economica internazionale e le difficoltà per procedere alle adozioni, i minori accolti nelle famiglie italiane sono calati notevolmente;
attualmente, in seguito all’approvazione della legge di stabilità 2016, si prevede un finanziamento a sostegno di politiche in materia di adozioni internazionali e per il funzionamento della Cai, denominato «Fondo per le adozioni internazionali», dotato di uno stanziamento pari a 15 milioni di euro a partire dall’anno 2016;
di tale «Fondo», volto a garantire alle famiglie interessate alle adozioni un sostegno economico – stante le notevoli spese a cui serve far fronte per accogliere un minore straniero – non si sa nulla a causa della paralisi in cui versa ormai da anni la commissione –:
se i fatti narrati in premessa corrispondano al vero, se il Governo ne sia a conoscenza e se non ritenga necessario svolgere direttamente le funzioni attribuitegli in qualità di presidente della Commissione adozioni internazionali revocando la delega alla vicepresidente;
se non ritenga doveroso e necessario rendere pubblico il curriculum della vicepresidente, Silvia Della Monica, nominata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri in data 13 febbraio 2014 e dei restanti componenti della Commissione;
se non ritenga necessario e urgente convocare la Commissione dopo uno stallo di quasi tre anni e garantirne il funzionamento collegiale almeno quattro volte l’anno;
se non ritenga doveroso adottare la buona pratica di rendere noti e pubblici gli atti e i verbali della Commissione pubblicandoli sul sito internet istituzionale della stessa;
se non ritenga utile e opportuno che la Commissione relazioni tempestivamente al Parlamento, alle scadenze previste dalla normativa vigente riguardo al proprio operato;
quali e quante siano le risorse effettivamente disponibili del «fondo» adozioni – previste dalla legge di stabilità 2015 – e quale sia l’importo già erogato per il sostegno alle famiglie adottive.
(2-01310) «Brignone, Civati, Andrea Maestri, Matarrelli, Pastorino».