Bulgaria: quel giorno tanto atteso

Ci arrivano poche righe, scritte in minuscolo, da Alice, attualmente in formaizone in Bulgaria per il percorso formativo per diventare volontario espatriato con Amici dei Bambini. Volentieri pubblichiamo.
C’erano due donne che non si erano mai conosciute, una non la ricordi l’altra la chiami mamma.
La prima ti ha dato la vita, la seconda ti ha insegnato a viverla.
La prima ti ha creato il bisogno d’amore, la seconda era lì per soddisfarlo.
Una ti ha dato la nazionalità, l’altra il nome.
Una il seme della crescita, l’altra uno scopo.
Una ti ha creato emozioni, l’altra ha calmato le tue paure.
Una ha visto il tuo primo sorriso, l’altra ha asciugato le tue lacrime.
Una ti ha lasciato, era tutto quello che poteva fare.
L’altra pregava per un bambino e il Signore l’ha condotta a te.
E ora mi chiedi la perenne domanda: eredità o ambiente, da chi sono plasmato?
Da nessuno dei due. Solo da due diversi amori.
(Madre Teresa di Calcutta)

Intraprendere l’iter adottivo per dare una nuova famiglia ad un bambino abbandonato non e’ certo facile, sono minuti e anni di attesa, di speranze, di domande ed aspettative ma poi arriva quel giorno tanto atteso, quel giorno in cui i tuoi occhi si incrociano con quelli di tuo figlio che fino a pochi minuti prima stava nella sua stanza in istituto ad aspettarti; l’emozione e’ cosi intensa e personale che scriverla qui significherebbe toglierle qualcosa.

Nella gioia di quei genitori e nel suono delle parole “mamma e papa’” che sono uscite dalla bocca di loro figlio ho trovato una nuova conferma alla mia scelta di voler essere una volontaria espatriata.

Alice