Buone notizie per le famiglie: inflazione giù, occupazione su

I dati dell’Istat mostrano una riduzione del costo della vita e un aumento dei posti di lavoro a ottobre. Il governatore della Banca d’Italia commenta positivamente

L’inflazione in Italia continua a scendere. A novembre, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato solo dello 0,8% su base annua, rispetto al +1,7% di ottobre. Si tratta del valore più basso da marzo 2021, quando l’inflazione era allo 0,6%.
La riduzione dell’inflazione è dovuta principalmente al calo dei prezzi dei beni energetici.
Inoltre, l’inflazione ha subito l’effetto della decelerazione dei prezzi dei beni alimentari, che sono cresciuti del 5,8% su base annua, in calo rispetto al +6,1% di ottobre. Questa componente ha pesato molto sul carrello della spesa, che ha registrato un aumento dei prezzi del 4,8% su base annua, inferiore al +5,6% del mese precedente.
L’Istat ha anche comunicato l’inflazione acquisita per il 2023, ovvero la variazione media dei prezzi che si avrebbe se questi rimanessero invariati fino alla fine dell’anno.
Questo indicatore è pari al +5,7% per l’indice generale e al +5,1% per la componente di fondo, che esclude gli energetici e gli alimentari freschi.

Il commento

Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta ha così commentato questi dati:
“Fase restrittiva tassi più breve se inflazione in calo… Il nuovo considerevole calo dell’inflazione dell’area dell’euro è una buona notizia”.
“Le condizioni monetarie – ha aggiunto – dovranno rimanere restrittive per il tempo necessario a consolidare la disinflazione. La durata di questa fase dipenderà dall’evoluzione delle variabili macroeconomiche; potrebbe essere più breve qualora la persistente debolezza dell’attività produttiva accelerasse il calo dell’inflazione”.

Occupazione record a ottobre

Un’altra buona notizia si registra nel mese di ottobre: l’Istat segnala che il numero degli occupati è di 23 milioni 694 mila.
Quindi, c’è stato un aumento di 455 mila dipendenti permanenti e di 66 mila autonomi, rispetto a ottobre 2022.

Il tasso di occupazione è salito al 61,8%.

Per quanto riguarda i dipendenti a termine, il numero è inferiore di 64 mila unità.
Sempre secondo l’indagine, inoltre, il tasso di disoccupazione totale sale al 7,8% (+0,1 punti rispetto al mese precedente), quello giovanile al 24,7% (+1,5 punti).