CAI, buone notizie: 3 milioni di euro per pochi enti, ma buoni

Buone notizie dalla CAI, Commissione per le Adozioni Internazionali: sono stati approvati dei consistenti finanziamenti ai progetti di cooperazione all’estero proposti dagli enti autorizzati all’adozione internazionale, volti a far uscire dagli istituti i bambini abbandonati dell’Europa, dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina.

Non solo: oltre a tendere una grossa mano ai minori dei quattro angoli del mondo, la CAI ha dato l’ok a progetti di pochi grandi enti autorizzati, ma ben qualificati: che significa accreditati nel Paese al quale hanno rivolto i progetti e operativi nel territorio del Paese stesso. Cosa che comporta la trasparenza delle procedure e la certezza dell’origine del minore adottabile, come Ai.Bi. richiede da anni. I progetti sono mirati a sostenere la sussidiarietà delle adozioni internazionali, intese quindi come intervento ultimo per dare una famiglia al minore abbandonato, laddove non esista speranza di tutelarlo nel suo Paese d’origine.

A dichiararlo è la Delibera 1/2012 SG firmata dal ministro Andrea Riccardi e pubblicata i giorni scorsi sul sito della CAI, a seguito del bando di concorso n. 288 del 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

2 milioni e 938 euro in totale per i progetti di enti tra i quali ricorrono CIFA, Ai.Bi. e CIAI, tra i maggiori enti italiani, tutti e tre capaci di aiutare le coppie a concludere nel 2011 più di 100 adozioni internazionali, numero significativo per l’efficienza dell’ente: in particolare CIFA e Ai.Bi., rispettivamente con 339 e 249 adozioni condotte a termine, si sono segnalati nel 2011 come i primi due enti italiani. Presenti anche NADIA Onlus e Azione per famiglie nuove, due tra gli 11 enti ben performanti del 2011.

Finalmente non un contributo a pioggia, ma un finanziamento mirato a sviluppare la cooperazione che si svolge secondo trasparenza. Rimarchevole, infine, come i finanziamenti siano stati approvati per circa il 100% delle richieste.