Cambiare il nome del figlio adottivo? Non annullate la sua identità

famiglia_crisiUn deciso “no” al cambio di nome per i figli adottivi. E’ questo il risultato del sondaggio pubblicato su “Ai.Bi. News” dal 29 marzo al 7 aprile 2010, in cui l’84% dei votanti si è detto contrario al cambio di nome a seguito dell’adozione.

L’idea di interpellare gli utenti del sito è nata da una tendenza particolare registrata negli ultimi tempi: le coppie che accolgono un bambino con l’adozione internazionale scelgono sempre più spesso di dargli un nuovo nome.

In alcuni casi si tratta di una vera e propria esigenza in quanto il nome del bambino risulterebbe impronunciabile in italiano e rischierebbe di essere per lui fonte di derisione o difficoltà; in altri casi invece è una scelta legata esclusivamente alla volontà dei genitori di poter sceglierne uno tra quelli che hanno sempre desiderato.

Ecco allora che le famiglie si sono espresse assegnando un secco “no” al cambio e lasciando numerosi commenti al post. “E’ una vera e propria barbaria. Il nome e’ l’unica cosa che hanno dalla nascita e deve rimanere tale come per tutti i figli” ha scritto Carmine.

E ancora: “Non cambiare il nome del proprio figlio adottivo serve certamente a rispettare la sua identità, ma è anche un modo per noi genitori adottivi di entrare, anche attraverso quella porta, nel suo mondo.”; “non credo sia una cosa auspicabile, soprattutto per chi adotta bimbi ”grandi”, il loro passato e’ loro, la nostra vita di famiglia e’ cominciata dal loro passato.

Lucia solleva il dubbio: “Sono d’accordo nel caso in cui sia davvero difficile da pronunciare in italiano, trovo ridicolo cambiare un nome latino tipo Carlos a favore di un’altro come Andrea, questo certamente no, ma quando il nome rischia di diventare un eterno problema e se il bimbo è piccolo e non ci è ancora tanto abituato perche no?” Incalza su questo tono anche Sabrina: “Credo che si possano fare delle eccezioni, per non complicare troppo la vita di chi viene accolto, magari evitandogli inutili derisioni. Ma principalmente sono per mantenere il nome originale. Ho provato a immaginarmi io chiamata con un altro nome… sarebbe davvero disorientante. Accogliere senza aspettative credo sia la cosa più complicata da farsi. L’accoglienza comprende la totalità della persona, nome compreso.”

Scegliere un altro nome significa tagliare per sempre il legame con il Paese di origine, calpestare il senso di appartenenza del bambino a quelle tradizioni e a quei vissuti che invece dovrebbero rappresentare un bagaglio prezioso per costruire una nuova vita in Italia, accanto alla sua famiglia.

E’ per questo che gli esperti in materia di infanzia sono contrari alla decisione di cambiare il nome, a prescindere dall’età del bambino. Lasciare il suo nome significa rispettare il diritto del minore alla sua identità, accogliere non solo il bambino ma anche la sua cultura e il suo passato.