Caro sostenitore, come stai? Un adolescente al suo “padrino”

bambino compiti“Caro sostenitore, come stai? Come stanno i tuoi figli? E il labrador che volevi regalare al più piccolo è già con voi?”

Sono queste le parole di Luis, un adolescente boliviano ospite di un istituto della città di Potosì. Originale la lettera che ha inviato al sostenitore, in cui, al contrario di quanto avviene normalmente, è stato proprio lui a scrivere al suo sostenitore per chiedergli come sta.

Le giornate di Luis sono scandite dagli stessi momenti, non ha mai avuto una famiglia capace di infondergli coraggio e aiutarlo a superare il senso di isolamento che prova a causa della distrofia muscolare.

Eppure per Luis c’è qualcuno che, seppur da lontano, ha deciso di essere presente nella sua vita e aiutarlo finché non troverà una famiglia adottiva. Grazie all’adozione spirituale il bambino ha creato, infatti, un legame speciale con il suo sostenitore italiano.

Giorno dopo giorno, Luis ha imparato a conoscere il suo sostenitore, che si è guadagnato la fiducia e la stima del ragazzo dimostrando di essere per lui un punto di riferimento.

Ora Luis sa che può contare su una persona che ha deciso di accoglierlo, di aiutarlo a risolvere le difficoltà che non riesce a superare da solo, nell’attesa di essere adottato da una famiglia.

L’adozione spirituale diviene così un modo per accogliere un bambino con l’amore e le attenzioni che si riservano a un figlio. Il bambino, proprio come Luis, saprà di essere amato da qualcuno pronto a dargli coraggio e fiducia in maniera incondizionata.

Un persona su cui poter contare davvero.

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