Cashback: arrivano i rimborsi. Ma l’iniziativa finisce qui

Il 30 giugno finisce il primo periodo di completa operatività del programma Cashback. Chi ha raggiunto almeno 50 pagamenti elettronici nei sei mesi precedenti riceverà fino a 150 euro di rimborso. Ma l’inziativa viene ora congelata e non dovrebbe riprendere in futuro

Il 30 giugno era un giorno atteso da tempo da tutti gli aderenti al programma Cashback: è questo, infatti, il termine dei primi sei mesi di piena operatività del sistema previsto dal Governo Conte per incentivare l’uso dei mezzi elettronici di pagamento. Tutti coloro che hanno effettuato almeno 50 pagamenti con questi mezzi, riceveranno, quindi, nelle prossime settimane, sul conto corrente indicato al momento dell’iscrizione, la restituzione di una cifra che può arrivare fino a 150 euro.

Cashback: rimborsi pronti per quasi 6 milioni di italiani

Si parla – da quanto riporta il Corriere della Sera – di 7,86 milioni di cittadini per un totale di 726 milioni di transazioni elaborate. 5,9 milioni le persone che hanno già raggiunto i requisiti per il rimborso. Mentre per quanto riguarda il superpremio da 1500 euro riservato a chi ha effettuato più transazioni (che tante polemiche ha creato) a un giorno dalla chiusura del programma i numeri dell’applicazione indicavano che per entrare nei 100 mila maggiori utilizzatori di pagamenti elettronici bisognava avere effettuato almeno 702 transazioni (il ché significa, dividendo il numero per i 181 giorni tra l’1 gennaio e il 30 giugno, una media di quasi 4 transazioni al giorno, festivi compresi).

Il programma Cashback viene congelato e non dovrebbe essere ripreso in futuro

Le buone notizie per i cittadini, però, finiscono qui, perché quello in programma nei prossimi giorni sarà probabilmente l’ultimo rimborso da cashback. Al momento, infatti, il Governo ha deciso di sospendere l’iniziativa, ma le probabilità di una sua ripresa in futuro è molto difficile. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi non ha mai fatto mistero di non essere un fan dell’iniziativa, che si stima pesare per 1,75 miliardi di euro alle casse dello stato nell’arco dell’anno. Anche la BCE non ha mai dato il suo pieno consenso al meccanismo, sollevando dubbi sull’abuso dello strumento da parte di chi divideva un pagamento in più transazioni per aumentarne il numero complessivo (ma, forse, il vero errore è stato non pensare fin da subito a un meccanismo per scongiurare questa possibilità facilmente preventivabile).

Quale che siano i motivi, dunque, con ogni probabilità il Cashback di Stato finirà qui, con il pagamento delle somme maturate entro il 30 giugno, mentre gli ulteriori due periodi di sei mesi inizialmente previsti fino a giugno 2022 sono congelati e, per il momento, rimarranno tali.