Cattolici in politica (11) Fantuzzo, AGESCI: i cattolici si riapproprino del loro ruolo

Fantuzzo 2Continuano ad arrivare gli interventi dei Presidenti delle principali realtà associative cattoliche rispetto al dibattito aperto da Ai.Bi. “Cattolici in politica. Ospiti in casa di altri?”. Oggi è intervenuto Alberto Fantuzzo, Presidente del Comitato Nazionale di AGESCI.

E’ fallita l’esperienza dei cattolici in politica dispersi nei vari partiti. Lavorare nel sociale o stare sulla scena politica tentando di incidere?

Il lavoro delle associazioni è prezioso per il perseguimento del bene comune, obiettivo che troppo spesso viene messo in secondo piano dai nostri politici. Per AGESCI l’azione politica si sostanzia esclusivamente nell’aspetto educativo e nel valore del servizio alla comunità. Si tratta di un impegno concreto, disinteressato e costante a mettere le proprie capacità a disposizione degli altri. E’ proprio questo che vogliamo insegnare ai giovani scout: sperimentare una forma di vita fondata sul rispetto delle persone, senza esclusioni ed emarginazioni, dove ciascuno ha un suo ruolo e nella quale l’impegno e la responsabilità del singolo sono indispensabili per la crescita della comunità.

Quale ruolo allora per i politici cattolici?

I militanti cattolici devono essere presenti sulla scena politica, anche se oggi sono una minoranza. Se è vero che senza numeri non conti è altrettanto vero che oggi è fondamentale portare nel dibattito partitico la valorialità della Dottrina sociale della Chiesa. Purtroppo dobbiamo ammettere che molti onorevoli e senatori che si dichiarano cattolici hanno perso di vista il valore della coerenza. La logica del servizio cristiano è così passata in secondo piano rispetto a quella degli ordini del Partito, delle dinamiche corporative. I politici cattolici si devono riappropriare del proprio ruolo. Un ruolo di sevizio alla comunità.

In che modo?

Innanzitutto mettendosi dalla parte degli ultimi. Quanti politici oggi assumono davvero lo spirito di servizio? I politici cattolici devono sapere ascoltare quei bisogni della collettività che nessuno intende raccogliere. Si devono riappropriare del rapporto con la comunità. Ogni giorno devono riuscire ad animare il presente di chi ha scoperto il valore di un impegno a favore dell’altro in quanto altro. Non dobbiamo dimenticare che sono stati sollecitati a entrare in politica proprio per diffondere tale valorialità nell’arena politica.

Quale l’impegno politico delle associazioni cattoliche in questo scenario?

Il principio che deve originare ogni azione è quello del Bene comune ed è quello che cerchiamo di insegnare da subito ai giovani che entrano a far parte dei gruppi scout. Solo in forza di esso è possibile produrre una società civile.

Un altro aspetto a cui teniamo molto è quello delle misure per garantire le pari opportunità. La nostra struttura associativa è l’unica in Italia a prevedere un sistema di rappresentanza diarchico: per ogni carica politica viene sempre eletto un uomo e una donna.