Celentano e la gratuità dell’adozione internazionale

Per concludere il caso Celentano, che ha suscitato diversi dibattiti su AiBi News, pubblichiamo i commenti di due lettrici. Risponde loro il Direttore, nella voce del Presidente di Ai.Bi., Marco Griffini.

Monia scrive:
Ma scusate… Io faccio parte dell’opinione pubblica e sono anche una futura mamma adottiva… e ovviamente ho la mia idea sul “caso Celentano” come dite voi non necessariamente contraria a ciò che scrivete … Ma invece di perdere tempo con queste recensioni, non potreste occuparvi del vostro lavoro che è quello di cercare delle famiglie a tutti quei bimbi abbandonati?
Scusate ancora… Viste le tempistiche lunghissime per concludere un’adozione, mi chiedo se non sia meglio ottimizzare i tempi degli enti a far sì che le procedure si dimezzino… Grazie.

Valeria scrive:
Vuota polemica, laddove il problema è il classico cachet incongruo, pagato con soldi pubblici, per una comparsata televisiva d’eccezione.
Vorrei ricordare all’autore di questo fantasioso paragrafetto, che prima di parlare di “falsa” beneficienza dovrebbe riportare fonti e cifre comprovanti un’accusa così pesante.
Di fatto, il cachet – per quanto possa essere discutibilmente sproporzionato – andrà in beneficienza. Tanto meglio.
Ognuno fa del bene come crede, che sia un importante personaggio o una normalissima persona che sceglie a chi devolvere la sua ventina di euro mensili.

Care Monia e Valeria,

perché ritornare ancora sulla vicenda di Celentano a Sanremo? Forse per fare tesoro di ciò che questa vicenda può aver significato, almeno per certa parte dell’opinione pubblica.

Mentre Celentano “sermoneggiava” dal suo pulpito, io, come spesso mi capita alla fine della giornata, scorrevo la corrispondenza che arriva direttamente alla mia attenzione.

Anche quella sera, l’ennesima mail con l’immancabile frase: «Siamo Carla e Silvio, sposati da 10 anni e ancora innamorati più che mai; vorremmo tanto adottare un figlio visto che la nostra sterilità non ci consente di averne… ma non possiamo permetterci di fare un’adozione internazionale. Ci dobbiamo rassegnare!».

Sono anni che Ai.Bi. sta chiedendo alle istituzioni, Governo, Parlamento, Regioni, la gratuità delle Adozioni Internazionali (l’adozione è un atto di giustizia, ma non può compiersi se non si trovano due genitori che hanno le possibilità economiche per realizzarlo), ma ci hanno sempre risposto che di soldi non ce ne sono:

«Accontentatevi degli enormi sforzi che si stanno facendo con le deduzioni e i rimborsi spese: è già tanto quello che facciamo per voi genitori adottivi. E poi questo non è il momento di simili richieste».

«È già tanto»: e vi devo confessare che un moto di rabbia quella sera l’ho avuto, alzando gli occhi da quella mail per osservare il viso del “predicatore”.

Due serate, un’ora di spettacolo (?) in tutto e un compenso di 700mila euro!!

Mi direte, care Monia e Valeria, che il mio è un discorso qualunquistico, “buono per tutte le stagioni”, e che poi quel cachet è andato in beneficenza!

Beh! A parte la considerazione che Celentano è stato, in qualche modo, “costretto” a fare beneficenza e proprio da quei due giornali di cui ha invocato la chiusura, resta il fatto che per lui i soldi, e tanti, anche in questo momento sono stati trovati!

Certo, il mio è qualunquismo!

Ma ben venga se anche questo serve per dare voce a un bambino abbandonato! Chi dovrebbe “urlare” per lui se non noi genitori adottivi?

Sprofondo ancora di più nel qualunquismo: ci siamo mai chiesti quanto vale la vita di un bambino, anche se abbandonato? Di più o di meno di due serate al festival di Sanremo? Perché i conti sono presto fatti: con 700mila euro avremmo potuto rispondere a 50 coppie come Carla e Silvio: «Forza, partite, vostro figlio vi sta aspettando in qualche parte del mondo!».

Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini 

Vuoi far pubblicare la tua lettera?

Scrivi a direttore@aibi.it