Cina. “An Da Yu, imparare l’italiano è stato uno scherzetto…ora parla toscano meglio di me”

bambino cinese“Ho una moglie toscana e un bambino cinese che parla toscano meglio di me! Io in tanti anni non sono riuscito a impararlo” .

Rosario Ferramosca, originario di Potenza, si è felicemente “rassegnato” da quando, la scorsa estate, è arrivato il piccolo An Da Yu: non solo imparare l’italiano è stato uno scherzetto…il fiorentino è scaturito immediato. Ebbene sì, parla anche con la ‘c’ aspirata!

Mentre conversiamo con mamma e papà, per raccogliere la loro testimonianza per #iosonoundono, la voce del bambino fa da contorno gioioso alla telefonata: pare si sia conquistato il titolo di mascotte della sede Ai.Bi di Firenze e che ovunque vada, faccia innamorare per simpatia ed energia inesauribile.

E’ un bimbo molto vivace – conferma mamma Barbara – e perfino molto curioso: osserva tutto e non si dimentica niente. Nemmeno i percorsi stradali in città: se siamo in auto e mio marito cambia strada per andare in un posto conosciuto, An Da Yu glielo fa subito notare e a volte cerca anche di consigliare il percorso migliore!”.

In arrivo da Xi’An, An Da Yu, oggi 3 anni, era stato inserito nelle liste ‘bambini speciali’ per una malformazione alla mano sinistra, dove ha solo il pollice.“Da parte nostra questo bisogno speciale non è mai stato un problema – dicono i coniugi Ferramosca, felicemente frastornati dal piccolo terremoto –: il bambino riesce a cavarsela in tutto quello che fa e al momento non manifesta grosse difficoltà, per quanto la malformazione esista e in seguito vedremo come intervenire”.

Quello che meraviglia i genitori è la forza interiore di An Da Yu la cui manina attira l’attenzione di chi lo incontra.

In più di un’occasione il bambino ha dimostrato di essere molto forte – precisa mamma Barbara – e di capire che questa ‘curiosità’ delle persone non di famiglia, rispetto alla sua mano, non deve essere oggetto di conversazione. Un giorno un bambino più grande, ai giardini, chiedeva a me spiegazioni in merito e mio figlio mi ha subito detto, categorico: ‘Andiamo via!

Fin dal rientro in Cina, nell’agosto dell’anno scorso, la forza era tutta con An Da Yu. Un po’ meno con la mamma che, purtroppo, rientrò in Italia con la broncopolmonite.

“Non le dico che giornate!!”, esclama simpaticamente Rosario, che lo immaginiamo alle prese con le incombenze classiche di una famiglia, domestiche e non. Ma necessità, aguzza l’ingegno e mentre  Barbara cercava di recuperare salute, costretta a letto dalla febbre, a Rosario viene in mente la soluzione.

Contro il parere dell’équipe psicosociale, che consigliava di tenere il bambino a casa per aiutarlo ad ambientarsi – dice – l’ho portato a un nido vicino casa. In poche settimane era l’idolo del nido! Le maestre lo hanno preso subito in simpatia, i bambini pure...insomma, per la nostra esperienza, è stato un successo e lo consiglio a tutte le famiglie adottive”.

A settembre An Da Yu andrà all’asilo: Il bambino si sta ambientando molto bene, con tutta la famiglia e i cuginetti e ogni giorno è scandito da un progresso –  conclude mamma Barbara –:  a parte il rientro burrascoso per i miei problemi di salute, è stato incredibile: è stato come se An Da Yu fosse sempre stato qui!”