Cina. Fa i conti con le dita e chiede: “Quanti giorni mancano per avere una famiglia tutta mia?” Ecco l’appello di Cheng ai lettori di Aibinews

Chinese_Children_01Ora dorme con le luci spente. Perché non ha più paura del buio. Perché si sente tranquillo e protetto. Quella protezione che solo il calore di una famiglia affidataria  è stata in grado di dargli in questi anni e che, però, potrebbe svanire nel nulla se non dovesse trovare una famiglia adottiva che lo accolga per sempre.

Cheng ha 11 anni ed è stato trovato  all’età di 1 anno dalla polizia di Liuzhou, per strada in un angolo…al buio…in pieno inverno, mentre cercava di muovere piccoli passi infagottato nel suo cappottino rosso e pantaloni blu. Subito è stato portato in un Istituto e da lì, qualche anno dopo, in una famiglia affidataria. 

Proprio grazie all’affetto della famiglia affidataria è riuscito ad abbattere quel muro che si era costruito attorno: ora Cheng ride, scherza, chiama tutti  a gran voce. Ama la vita e stare in compagnia degli amici e dei compagni di scuola. Non si tira mai indietro: sia che si tratti di fare i compiti, lavare i panni o andare a buttare la spazzatura. Sono tutte occasioni per lui per uscire, chiacchierare e “scoprire” sempre cose nuove.  Tutt’ora non gli piace molto parlare con le persone sconosciute e quando incontra qualcuno che non conosce si nasconde e non risponde. Ma se ti conosce, anche dopo averti visto una sola volta, allora ti chiama energicamente e ti saluta.

In questi anni vissuti in famiglia affidataria Cheng è diventato un vero e proprio bimbo giudizioso recependo quanto di buono gli altri gli hanno trasmesso:  l’integrità morale, la saggezza e l’umiltà di chiedere scusa quando sbaglia. Lo fa nel suo piccolo con i compagni di scuola con i quali è sempre andato d’accordo: fin dall’asilo, quando per arrivare puntuale scattava in piedi alle 6.30. Senza piagnistei per rimanere sotto le coperte o per lavarsi. Un piccolo grillo: veloce colazione e via subito a scuola. Dove rimaneva fino al pomeriggio. Per anni ha “sperato” di avere una famiglia vera e definitiva che gli faccia una solenne promessa: “E’ per sempre”. “Basta più istituti o famiglie “a tempo”. Ora ci vuole per Cheng una famiglia adottiva che lo accolga nel suo cuore.

Cheng è bravo a scuola, è determinato e gli piace la matematica. Quando si trova a fare un’operazione non dice subito il risultato ma fa prima i conti con le dita: per essere sicuro…1,2,3…pollice, indice, medio…Chissà se anche in questo modo fa i conti di quanti giorni mancano per una famiglia tutta sua: 10,9,8,7…

Se siete pronti ad amare il piccolo Cheng scrivete a cristina.legnani@aibi.it e/o a marta.tettamanti@aibi.it