Cina. Ora Yan canta “coca-cola, coca-cola” perché la sua labiopalatoschisi è solo un ricordo

spedire quadraE’ un tesoro, la gioia della nostra vita”. Dicono Roberta e Mauro Martinelli, i genitori di Marco Yan che festeggiano il primo anno dal rientro da Xi’An, dove erano andati per accogliere il loro piccolo nell’abbraccio più saldo che esista: quello della famiglia.

Oggi Yan ha due anni e mezzo e canta “Coca-Cola! Coca-Cola!”. Non canticchia perché ama le bibite gassate ma perché si esercita con tutta l’allegria possibile per il suo palato. Yan, infatti, al rientro dalla Cina, ha subito a Modena un intervento di labiopalatoschisi, al palato centrale, che ha affrontato con coraggio.

“È un’operazione impegnativa sotto molti aspetti, anche emotivi. Eravamo spaventati ma siamo stati aiutati proprio noi da Yan: è stato bravissimo”, dicono i suoi genitori, aderendo con entusiasmo alla campagna di promozione dell’adozione internazionale #iosonoundono. Sono stati proprio loro a chiedere di raccontare ad Aibinews la propria storia, per lanciare un messaggio positivo agli altri genitori adottivi: “l’adozione è una cosa meravigliosa e date sempre fiducia ai vostri figli”.

“L’intervento è durato tre ore, un tempo lunghissimo per noi che attendevamo fuori! – ha detto Roberta, confessando di aver dormito poco durante i giorni dell’intervento e della convalescenza del figlio – Bisogna imparare ad avere pazienza perché i bambini subito dopo l’operazione restano molto infastiditi dall’anestesia e dalla nuova conformazione del palato, che dà una sensazione nuova” – continuano Mauro e Roberta, orgogliosi del loro piccolo “guerriero” che, forte dell’amore dei suoi genitori, è stato in grado di affrontare le difficoltà dell’operazione.

La mamma e il papà di Yan, ricolmi di gioia per il successo dell’operazione del loro bambino, hanno cercato di cogliere ogni lato positivo dell’intervento: “l’esperienza ospedaliera rappresenta un passo in più, un’occasione di crescita e avvicinamento reciproco. Durante la convalescenza Yan non si staccava mai da me”– dice emozionata Roberta.

Ovviamente le difficoltà non sono mancate perché “abbiamo dovuto tranquillizzare Yan per farlo dormire bene  e ha dovuto imparare a mangiare e respirare in modo diverso” – rassicurano Roberta e Mauro – sottolineando che “oggi Yan è un bambino  che è cresciuto in fretta,  si è irrobustito, gioca e fa amicizie all’asilo nido”. Inoltre il piccolo “ha imparato a mangiare con le posate e non vuole più il biberon – affermano  mamma e papà. –  Le maestre ci dicono che è molto autonomo e che si è inserito bene. Ora Yan deve solo pensare a crescere e essere felice“.

Ma il loro bambino non è solo un piccolo “guerriero”: ha tanto amore da donare e ricevere. “Fin dal primo giorno a Xi’An lo abbiamo conquistato con un biscotto e con il solletico – concludono Roberta e Marco. – se la rideva di gusto appena lo sfioravamo”, ricordano i genitori di Yan commossi.