Cina: visti di lavoro speciali per i bambini cinesi adottati

Molti dei bambini cinesi adottati da genitori stranieri negli anni scorsi, tornano in Asia alla ricerca di un lavoro e per riscoprire le origini della loro cultura.
Ma, ironicamente, quelli che credono di non poter trovare lavoro in Occidente, perché in un periodo di congiuntura difficile come questa la preferenza viene data ai giovani caucasici, trovano difficoltà anche in Cina, perché sembrano troppo cinesi.

Secondo le stime, dal 1991 ad oggi circa 120.000 bambini cinesi sono stati adottati da 90.000 famiglie provenienti da 17 paesi diversi. Più di 70.000 sono i minori adottati da famiglie americane. Molti erano già abbastanza grandi da ricordare il loro paese d’origine quando sono stati adottati.

Edwin Huang, fondatore della Angels Alliance Foundation, che è stata istituita lo scorso anno con lo scopo di aiutare i giovani cinesi adottati a trovare posti di lavoro in Cina, ha tra gli obiettivi quello di rilasciare dei visti di lavoro speciali per i ragazzi cinesi adottati che vogliono ritornare a Pechino.

Jenna Merrill, 24 anni, per esempio, che parla correntemente Putonghua ed ha come nome cinese Chen He, è stato adottato da una famiglia americana quando aveva otto anni, e ha ottenuto una laurea in lingua cinese presso l’Università di Pittsburgh.
Al fine di perfezionare il suo cinese e per placare la sua sete di cultura nei confronti della sua terra d’origine ha presentato una domanda per un posto di insegnante di inglese a Pechino, ma l’hanno respinta perché “non sembrava americana”. “Io non sono un bene per il marketing” ha ricordato Merrill. Attualmente lavora come traduttrice a Pechino.

Joel Poncz, 23 anni, il cui nome cinese è Li Jun, è stato adottato da una famiglia ebrea, quando aveva sei anni. Dopo aver trascorso un po’ di tempo insegnando inglese a Yangshuo, Guilin, ora insegna inglese commerciale presso l’Università di Economia e Commercio a Pechino.

Merrill e Poncz sono stati tra i primi adottati, e questo li differenzia dai molti altri bambini cinesi nati in USA. Secondo Edwing Huang questi ragazzi “portano con sé i ricordi della Cina di quando sono stati adottati, mentre i cinesi nati in America hanno totalmente acquisito la cultura degli Stati Uniti. Questi ragazzi vogliono sapere da dove vengono e hanno voglia di capire di più sulla Cina.”