Come sarà la scuola del 2024-2025?

A pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni al prossimo anno scolastico, vediamo quali sono le principali novità introdotte dalla riforma della scuola voluta dal ministro Valditara

A partire dal 9 gennaio si aprono le iscrizioni per l’anno scolastico 2024-2025. Un anno che si prospetta ricco di novità importanti, frutto della riforma fortemente voluta dal Ministro Valditara che l’ha definita: “Ambiziosa, molto attesa dalle scuole e dal mondo produttivo”.

Istituti tecnici “4+2” e liceo del Made in Italy

La parte probabilmente più importante delle novità riguarda gli Istituti Tecnici e Professionali, con la sperimentazione di una nuova organizzazione in 4 anni di formazione secondaria, seguiti da due ulteriori due anni di “Its Academy”. L’obiettivo è quello di avviare un migliaio di classi “quadriennali” i cui studenti, al termine del percorso, abbiano gli strumenti per scegliere ciascuno il proprio campo di specializzazione e puntare su quello per i successivi due anni di “accademia”. Anni che nelle intenzioni dovrebbero essere fortemente professionalizzanti e incentrati su un grosso lavoro “sul campo”, che consentirebbe ai ragazzi, una volta usciti, di essere pronti per il mondo del lavoro.
Altra novità è il tanto chiacchierato “Liceo del Made in Italy”, che dovrebbe prevedere un maggiore spazio per le materie economiche e giuridiche, ma anche un’apertura alle competenze imprenditoriali e ai rapporti con le filiere produttive. Verranno insegnate comunque anche due lingue straniere, nell’ottica di formare studenti destinati alla gestione delle imprese e la pianificazione di strategie di mercato, soprattutto per le aziende del Made in Italy.

I presidi-vicari

Accanto a queste due novità sostanziali per gli studenti, un cambiamenti importante c’è anche per quanto concerne i presidi, con l’istituzione della figura dei “vicari” che possano supportare il lavoro dei dirigenti scolastici di quelle scuole più grandi destinate a venire accorpate ad altre sedi più piccole, decentrate e con meno studenti. Questi “presidi-vicari” saranno esonerati dall’insegnamento, così da poter dedicare tutte le loro energie alla gestione della scuola.
Tra le altre novità c’è, infine, anche l’introduzione della figura del tutor, attiva già a partire da gennaio. Si tratta di una persona destinata a seguire i singoli alunni in un percorso personalizzato di studi, così da recuperare eventuali insufficienze o implementare l’offerta formativa con ulteriori attività.