Repubblica Democratica del Congo. 28 milioni di persone in lotta contro la fame

Sfollati, villaggi distrutti e un’intera nazione alla fame: il racconto di una catastrofe dimenticata. L’ultimo rapporto IPC rivela un picco storico: colpite 28 milioni di persone, un quarto della popolazione del paese africano

I conflitti e l’aumento dei prezzi alimentari fanno salire la fame acuta al livello più alto mai registrato nella Repubblica Democratica del Congo. Secondo l’ultima valutazione dell’IPC (Classificazione Integrata delle Fasi della Sicurezza Alimentare), pubblicata a marzo del 2025, 28 milioni di persone – quasi un quarto della popolazione totale – sono alle prese con l’insicurezza alimentare acuta.

Contesto

Il conflitto tra i ribelli del Movimento del 23 Marzo (M23) e le forze armate governative congolesi è proseguito senza sosta negli ultimi mesi, causando oltre 7.000 morti solo nel 2025 e portando a un numero record di 7,8 milioni di sfollati interni nella RDC e 103.000 rifugiati nei paesi vicini.
A seguito dell’ordine dell’M23 di evacuare i campi per sfollati attorno a Goma, quasi un milione di persone è stato costretto a tornare nei propri villaggi, molti dei quali completamente distrutti.
Nelle ultime settimane, l’M23 ha avanzato verso ovest nel Nord Kivu e verso sud nel Sud Kivu. L’annuncio di un cessate il fuoco mediato dal Qatar da parte dei presidenti della RDC e del Ruanda, al termine di un incontro a Doha il 18 marzo 2025, ha avuto finora scarso effetto. Contrariamente agli annunci, l’M23 non ha ritirato le sue truppe da Walikale, nel Nord Kivu, mentre i combattimenti continuano intorno a Bukavu e Uvira, nel Sud Kivu.

Sicurezza alimentare

L’ultima valutazione IPC evidenzia un ulteriore deterioramento dei bisogni umanitari nella RDC e, ora, a trovarsi in una condizione di insicurezza alimentare acuta sono circa 28 milioni di persone – il numero più alto mai registrato nel Paese – di cui 3,9 milioni a livelli di emergenza di fame.
Gli sfollati interni restano tra i gruppi più vulnerabili.
La situazione è particolarmente grave nelle province orientali colpite dal conflitto, dove molte famiglie hanno perso l’accesso al bestiame e ai mezzi di sostentamento. È proprio qui, nei pressi della città di Goma, la più importante della zona, che si concentrano gli interventi di Ai.Bi. Amici dei Bambini, oggi più importanti che mai per dare a minori e famiglie la possibilità di una vita comunque dignitosa.

Salute

La situazione sanitaria resta estremamente preoccupante: il conflitto in corso e i massicci spostamenti di popolazione facilitano la diffusione di malattie infettive, ostacolando al contempo diagnosi e risposte sanitarie efficaci.
Tra gennaio e metà marzo 2025, sono stati registrati 12.600 casi di colera in tutto il Paese, con un tasso di mortalità del 2%. Inoltre, 15.200 casi di vaiolo delle scimmie (MPOX) sono stati confermati nel 2025, con un tasso di mortalità sospetto dell’1,9%.

[Fonte: ReliefWeb]

Il programma di aiuti alimentari di Ai.Bi. Amici dei Bambini ai bambini abbandonati

Attraverso la campagna Emergenza Abbandono, Ai.Bi. Amici dei Bambini interviene concretamente per aiutare i bambini abbandonati degli orfanotrofi FED e SODAS di Goma. Presente nel Paese dal 2008, Ai.Bi. garantisce la distribuzione regolare di cibo, medicinali e beni di prima necessità, nonostante le difficoltà imposte dalla guerra. Il programma combatte la denutrizione, che colpisce in modo drammatico i bambini abbandonati, e fornisce anche supporto psicologico e accesso all’istruzione. Le attività sono svolte dallo staff locale in collaborazione con gli orfanotrofi, in un contesto di estrema povertà. Ai bambini già privati della famiglia si aggiungono orfani di guerra ed ex bambini soldato: Emergenza Abbandono è un presidio vitale contro una crisi umanitaria che sembra non avere fine.

Africa. Emergenza Abbandono in Repubblica Democratica del Congo

Sostenendo la campagna Africa. Emergenza Abbandono in Repubblica Democratica del Congo, ci aiuterai a proteggere da questa crisi senza precedenti i più vulnerabili: i bambini. E tra questi, gli ultimi degli ultimi: i bambini vittime dell’abbandono.

Ogni donazione gode delle seguenti agevolazioni fiscali.