Repubblica Democratica del Congo. Un medico, un bambino e una città in fiamme

Un bambino, seguito dal personale dell’orfanotrofio Fed, è stato sorpreso nel sonno da uno degli incendi che colpiscono frequentemente la città di Goma. Grazie al progetto “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio”, è stato possibile soccorrere e curare la piccola vittima

La maggior parte delle abitazioni di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, sono costruite in legno e con lamiere per i tetti.
Anche gli orfanotrofi Fed e Sodas sono interamente costruiti con questo materiale, con l’eccezione dei bagni.
Non serve precisare che le costruzioni in legno sono facilmente attaccabili da incendi e, come in tutte le famiglie, la cucina spesso è composta da un semplice braciere o, ancora peggio, da alcune pietre.
È sufficiente una piccola distrazione e il rischio che si manifesti un incendio è altissimo.

Una città in fiamme

Gli incendi a Goma sono piuttosto frequenti: una casetta prende fuoco e l’incendio si sparge su altre 4 o 5 case prima che di essere domato.
Non esiste un corpo dei vigili del fuoco in città e l’unico strumento antincendio pubblico è presente solo all’aeroporto.
Esiste solo un servizio dei pompieri della Monusco, missione delle Nazioni Unite, che però si trova in centro città, lontana dalle periferie e che interviene solo in casi molto gravi, tenendo conto le recenti ostilità da parte della popolazione e le gravi manifestazioni che ne sono scaturite.

Un bambino in pericolo

Uno dei bambini attualmente seguito dal personale del Fed, accolto fino a un anno dall’orfanotrofio e successivamente riunificato con la nonna, si è svegliato durante una notte di soprassalto: le fiamme di un incendio della casa dei vicini lo avevano raggiunto.
Il bambino è rimasto ferito, ma grazie progetto “Adotta a distanza i bambini di un orfanotrofio” ha ricevuto le cure necessarie.

Il rapporto del medico

Il medico intervenuto ha presentato il seguente report a proposito del bambino:
“Il paziente ha riportato un’ustione localizzata a entrambi gli arti superiori, evoluzione di un’ustione di primo grado.
Mercoledì abbiamo iniziato il trattamento livellando i fittoni formatisi a seguito dell’ustione, medicando le lesioni dermiche con NaCl e povidone e applicando poi flamazine su tutte le lesioni, associata a paracetamolo per gestire il dolore.
Venerdì abbiamo continuato la medicazione e abbiamo constatato che le lesioni sulle braccia e sugli avambracci stavano progredendo bene, che il dolore nelle lesioni si stava attenuando e che i gomiti erano di nuovo completamente mobili. Il dolore persisteva nelle lesioni localizzate nelle dita di entrambe le mani. Lo stesso giorno abbiamo rimosso chirurgicamente tutto il tessuto necrotico, esposto le lesioni e applicato una medicazione, seguita da Flamazine.
Durante il nostro appuntamento di domenica, abbiamo notato che tutte le lesioni stavano progredendo bene, con una buona ripresa del movimento dei polsi e delle articolazioni interfalangee.
Attualmente il minore svolge liberamente la sua attività, ma ha un uso limitato dell’arto superiore destro, ma la guarigione procede normalmente senza segni di complicazioni.”
La tempestività dell’intervento medico ha fatto sì che non vi fossero complicazioni.
Adesso si può pensare al resto: il minore e sua nonna hanno trovato ospitalità presso una famiglia di vicini. Occorre lavorare molto per ricostruire e per permettere la ripresa regolare della scuola.

L’Adozione a Distanza in Repubblica Democratica del Congo

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