Repubblica Democratica del Congo. La collaborazione con l’orfanotrofio Nid d’Espoir: una nuova speranza per tanti bambini orfani e vittime delle atrocità della guerra

Si chiamano Nicole, Philippe, Angele… sono alcuni dei 24 bambini accolti nell’orfanotrofio Nid d’Espoir. Traumatizzati dagli orrori dei conflitti in corso nella Repubblica Democratica del Congo, ora, con il sostegno garantito dalla campagna “Africa. Emergenza Abbandono”, possono contare sul supporto di Amici dei Bambini. Leggi le loro storie

Recentemente, Ai.Bi. ha dato il via a una nuova collaborazione in Repubblica Democratica del Congo: stiamo parlando dell’orfanotrofio Nid d’Espoir a Kinshasa.
La struttura accoglie minori orfani originari della zona di Beni (Nord Kivu) affetti da gravi traumi in quanto vittime e testimoni oculari delle atrocità dei conflitti in corso.
L’obiettivo è portarli a vivere in una zona sicura e calma (tra la città di Beni e Kinshasa vi sono più di 3.000 km di distanza ed un fuso orario) dove possano cercare di superare i traumi. Attualmente, l’orfanotrofio ospita 24 bambini interni.

Il supporto all’orfanotrofio si svolge tramite il supporto alimentare, con la possibilità di integrare mensilmente gli acquisti del cibo, la fornitura di kit scolastici, l’impiego di una persona come educatore per le attività di dopo-scuola, l’impiego di uno psicologo per il supporto ai bambini e la sanificazione del sistema di approvvigionamento idrico.

Sanificazione e supporto psicologico

Particolare attenzione meritano le ultime due attività:
La sanificazione del sistema di approvvigionamento idrico si è conclusa nel mese di maggio ed ha portato un miglioramento importante della qualità dell’igiene. Nelle foto nel link a lato potete vedere le foto scattate in febbraio dove l’acqua nei secchi è di colore arancio scuro. Altre foto mostrano la conclusione dei lavori ed il test da parte di un tecnico che fa uscire dal tubo di gomma l’acqua di colore trasparente.
Il ruolo dello psicologo nell’attività di supporto all’orfanotrofio Nid d’Espoir, considerando i gravi traumi dei minori accolti, è di enorme importanza. La responsabile del centro è molto felice di poter avere questo supporto, riconoscendo dei notevoli miglioramenti nei bambini.

Le storie dei bambini accolti

Di seguito, riportiamo le storie di alcuni bambini, per comprendere le atrocità che hanno vissuto:
Rimasta orfana di madre, Micheline amava molto i suoi genitori e fatica a fare i conti con la tragica morte della madredecapitata in sua presenza. Si sente ribelle nelle situazioni che le ricordano la madre. La sua rabbia è un segno della sua sofferenza e che si cela dietro il desiderio di vendetta nei confronti dell’assassino della madre.
Angele è una ragazza orfana di padre e, sebbene non sia stata testimone oculare della morte del padre, il dolore per la separazione da quest’ultimo rimane graffiante per lei. La tristezza che prova è un segnale d’allarme della sua sofferenza psicologica. Il suo rifiuto di perdonare il gruppo armato ADF dimostra che ha un rifiuto inconscio di accettare la morte del padre
Durante le discussioni su suo padre, morto per una malattia, Nelly non riesce a trattenere le lacrime aveva. Quando è uscita dal nascondiglio dopo una pioggia di proiettili, non è riuscita a trovare suo padre, che era in ospedale. Era come se la guerra avesse messo fine al loro rapporto. Oltre alla morte del padre, ha dovuto affrontare la morte di un’amica e il rapimento della madre, sperando di rivederla un giorno.
Philippe ha perso il padre. La guerra ha lasciato un segno nella sua psiche. La paura e la tristezza che prova esprimono una sofferenza emotiva che spesso cerca di esprimere al suo migliore amico, ma purtroppo entrambi scoppiano in lacrime senza un aiuto reciproco.
Matthieu è un ragazzo orfano di padre. Il lutto incompiuto fa sprofondare Matthieu nella paura e nei ricordi dolorosi delle uccisioni e disturba il suo sonno. C’è un dolore inespresso, segno di uno squilibrio psichico. Nelle relazioni, mentre gioca con gli amici, si ritrova a piangere, ignorando la loro presenza e persino il loro sostegno nella sua situazione di disagio.
Nicole è una ragazza orfana di padre e di madre. Come vittima della guerra, convive con emozioni negative irrisolte. I suoi genitori sono stati decapitati a colpi di machete quando lei era presente.

Africa. Emergenza Abbandono in Repubblica Democratica del Congo

Ai.Bi. ha lanciato, nell’Africa Sub-Sahariana, una campagna regionale di contrasto all’abbandono che coinvolge 4 Paesi: GhanaRepubblica Democratica del CongoRepubblica del Congo (Congo Brazzaville) e Burundi. Con il tuo sostegno, potremo garantire a quanti più minori possibile accolti dagli orfanotrofi, assistenza, cibo, cure e, soprattutto, la fiducia in un futuro differente. Che ancora è possibile!