Congo, Vescovo di Bondo: “dopo attacchi situazione civili critica”

(Kinshasa) “I ribelli stanno tuttora occupando i villaggi di Banda e Boeli, almeno 2000 persone sono in fuga e le loro condizioni sono rese più difficili dal caldo e dalla scarsità di acqua; qui è la stagione secca e le temperature vanno dai 40 ai 45 gradi”: raggiunto dalla MISNA, il vescovo di Bondo, monsignor Etienne Ung’eyowun, conferma la notizia di un’incursione dei ribelli ugandesi dell’Esercito di resistenza del Signore (Lord’s resistance army, Lra) nella sua diocesi aggiungendo che si tratta di piccoli gruppi armati: “In passato la loro presenza era stata più volte segnalata – ha detto ancora il vescovo – questa è la prima volta che attaccano la popolazione civile in maniera così brutale e in una zona distante centinaia di chilometri dal parco della Garamba, area in cui erano soliti operare; in base alle informazioni in nostro possesso almeno due persone sono state uccise, in 200 sono stati sequestrati, alcune migliaia sono in fuga, hanno raggiunto o stanno raggiungendo le località di Amadi e Dakwa”.

Secondo il presule, non è un caso che l’attacco sia avvenuto domenica, nel giorno in cui si è svolta la cerimonia che ha segnato l’inizio del ritiro dell’esercito ugandese dalla Provincia orientale dove da dicembre era in corso un’operazione militare congiunta contro i ribelli: “Potrebbe essere stato un segnale per dire che nonostante bombardamenti e operazioni militari, i ribelli sono ancora attivi e capaci di resistere – ha concluso monsignor Ung’eyowun – ma ciò che ci preoccupa maggiormente sono le conseguenze delle violenze sulla popolazione civile e la quasi completa assenze delle autorità e di organizzazioni umanitarie”. I più aggiornati dati dell’Ufficio dell’Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) indicano che le incursioni dei ribelli Lra hanno causato da settembre la fuga di oltre 181.000 persone cui bisogna aggiungerne altre 15.581 che hanno trovato rifugio oltreconfine in Sud Sudan; gli attacchi hanno inoltre causato non meno di 900 vittime.

 

(fonte: Misna)