Decisione storica della Consulta: illegittimo attribuire ai figli in automatico il cognome del padre

Il tema è dibattuto da tempo, ora la Corte di Cassazione ha impresso una svolta: è “discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio” la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre. In futuro i neonati assumeranno entrambi i cognomi, salvo diversa decisione presa di comune accordo

Ci voleva la “rivoluzione dei cognomi” per scalzare dall’apertura delle home page italiane le notizie sulla guerra in Ucraina. Che sia un merito o una bizzarra stranezza italica ognuno lo potrà decidere in cuor suo, ma la risposta non cambia quella che, a tutti gli effetti, per il nostro Paese, è una decisione a suo modo storica e rivoluzionaria.
Partiamo dai fatti: la Corte di Cassazione ha definito “discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio la regola che attribuisce automaticamente il cognome del padre”. La nota, in sé, non cambia le cose nell’immediato, perché ora serve che la Nota venga depositata e che il Parlamento emani una legge che fissi definitivamente delle regole, ma il sasso (o per meglio dire, il macigno) nello stagno dell’anagrafe è stato gettato.

Illegittima l’attribuzione in automatico del cognome del padre

Immancabilmente si sono scatenati i commenti e le polemiche, che nei loro estremi si alternano tra chi grida alla distruzione della tradizione famigliare (e patriarcale) e chi, pur nella soddisfazione, protesta per gli anni di ritardo con i quali si è arrivati alla decisione.
Di sicuro rimane il fatto che, come purtroppo capita spesso, non è stata una decisione politica a cambiare le cose ma una sentenza, alla quale il Parlamento dovrà ora far seguito.
Il tutto, però, nasce dal caso reale di una coppia che ha avuto due figli da non sposata ai quali è stato dato il cognome della madre. Poi, dopo il matrimonio, è arrivato il terzo figlio che ha preso, automaticamente, il cognome del padre. Da qui la richiesta di poter dare anche al terzo figlio il cognome della madre, come i fratelli. Richiesta, va sottolineato, su cui entrambi i genitori erano d’accordo, ma davanti alla quale la giustizia ordinaria non ha trovato altra risposta se non l’invito ad adeguarsi alle regole in atto. Almeno fino a che, in appello, i giudici hanno riconosciuto “rilevante e non manifestamente infondata” la questione, demandando la decisione finale alla Consulta.

In futuro, in automatico i neonati assumeranno il doppio cognome

E la Consulta, ora, ha deciso: in futuro ogni figlio che nasce assumerà automaticamente entrambi i cognomi, nell’ordine deciso dai genitori. Ma gli stessi potranno decidere, di comune accordo, anche di dare al figlio solamente il cognome di uno dei due.
Come detto, servirà una legge per dettagliare più nello specifico i diversi casi, stabilendo, per esempio, per le generazioni a venire, quale sarà il cognome dei figli dei figli con doppio cognome, fermo restando che l’aggiunta all’infinito di cognomi non sarà la risposta. Può essere, come succede già in alcuni Paesi, che il nascituro prenderà il primo dei due cognomi di ciascun genitore. Da qui il possibile dilemma di quale cognome mettere per primo, proprio in ottica “nipoti”: ma la speranza è che l’accordo lo trovino mamma e papà e non una prossima sentenza della Corte di Cassazione.