Coronavirus e Fase 2. Bonus baby sitter anche per i centri estivi

Nel Piano Infanzia, in arrivo dal Governo, il contributo dovrebbe essere elevato da 600 a 1200 euro. Congedi estesi da 15 a 30 giorni, al 50% della retribuzione

Procede il piano per l’infanzia per la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, presentato dal dipartimento della Famiglia del ministro Elena Bonetti al Comitato tecnico scientifico. Emergono, così, anche le prime misure destinate a concretizzarsi, previa ovviamente una valutazione positiva da parte dello stesso Comitato. Per i bambini dai 3 anni in su, per esempio, a partire dal 18 maggio è prevista l’organizzazione di attività di educazione all’aperto e, dal 1 giugno, la riapertura di asili nido e scuole materne, insieme ai centri estivi.

Coronavirus e Fase 2: il piano per l’infanzia e il bonus baby sitter

Sulla base di un’attenta analisi dei dati e del documento il Comitato deciderà nei prossimi giorni se dare o meno il via libera al programma. Ma le novità, per le famiglie con bambini, arrivano anche dal “decreto maggio”, varato dall’esecutivo Conte per integrare il precedente decreto di marzo relativo alle criticità economiche e sociali derivanti dalla situazione sanitaria. Proprio per i centri estivi aperti dall’estate, infatti, si potrà utilizzare il bonus baby sitter incrementato dai 600 precedenti agli attuali 1200 euro. Il bonus sarà infatti utilizzabile anche per pagare i “servizi socio-educativi territoriali” e sarà spendibile per bambini fino ai 12 anni di età. Anche per il personale medico, per cui il bonus precedente era di 1000 euro, ci sarà un aumento, portandolo fino a 2000. Per i figli giù grandi, fino a 16 anni, si dovrebbe poter usufruire di una detrazione delle spese dal reddito fino a 300 euro.

Fase 2 emergenza Coronavirus: nuovo congedo retribuito al 50%

Novità anche sul fronte del congedo retribuito, che passa da 15 a 30 giorni e se ne potrà usufruire fino al 30 settembre, con un importo pari al 50% della retribuzione. Una condizione che non soddisfa le richieste del Forum delle associazioni famigliari, che ha chiesto un contributo pari al 75% della retribuzione.