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Costa d’Avorio riapre alle adozioni internazionali

Griffini (Ai.Bi.): “Spiragli di apertura dall’Africa, ma bisogna ancora lavorare”

africainfamiglia, la Campagna di Ai.Bi. per l'adozione a distanza in AfricaAdozioni internazionali, finalmente qualche spiraglio di positività dal continente africano. Infatti il
24 ottobre 2018, il Consiglio dei ministri della Costa d’Avorio ha comunicato la decisione di riprendere i procedimenti per le adozioni internazionali. Questo, tuttavia, nonostante l’assenza di un quadro istituzionale e procedurale.

La convenzione dell’Aia del 29 maggio 1993 sulla protezione dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale è entrata in vigore in Costa d’Avorio il 1 ° ottobre 2015. Tuttavia, non avendo le autorità locali ancora completato l’istituzione del quadro istituzionale e procedurale in conformità con i principi della Convenzione dell’Aia, le procedure di adozione sono state sospese dall’11 maggio 2016 a seguito di un comunicato del Consiglio dei ministri. Questa sospensione riguardava la registrazione delle procedure di adozione internazionali in attesa della creazione di organismi competenti. Quindi, finalmente, la decisione del Consiglio dei ministri. Nel frattempo, comunque, la sospensione è mantenuta fino a ulteriori informazioni.

Insieme alla nuova legge per le adozioni internazionali della Repubblica Democratica del Congo – ha detto il presidente di Ai.Bi. Marco Griffini – che prevede, come primo passaggio, la stipula di accordi bilaterali sul tema, e inoltre alla ratifica, da parte del Ghana, della convenzione dell’Aja (2017), sembra di intravedere una timida apertura alle adozioni da parte di un continente oggi decisamente chiuso. Ad esempio resta bloccata la situazione in Kenya e in Etiopia. Una situazione sulla quale le istituzioni dovranno lavorare