Dagli Stati Uniti all’Italia un appello comune: modificare la legge sull’adozione

(Milano) “Lavoriamo insieme per abbassare il numero delle donne che vogliono abortire riducendo le gravidanze indesiderate, rendendo le adozioni più facili e fornendo assistenza e sostegno alle donne che vogliono portare a termine la loro gravidanza” lo ha affermato il Presidente degli Stati Uniti Barak Obama, durante il discorso tenutosi ieri all’Università cattolica “Notre Dame” di New York.

Una “semplicità” richiesta anche dal Presidente del Senato italiano Renato Schifani. Durante il convegno “Famiglia e federalismo fiscale” tenutosi a Roma venerdì 15 maggio, Schifani ha sottolineato infatti la necessità di “evitare le lungaggini burocratiche nell’iter adottivo e promuovere meccanismi di sostegno alle famiglie che sono alla ricerca di un figlio”.

“E’ emblematico che due Paesi diversi, l’Italia e gli Stati Uniti, utilizzino lo stesso linguaggio nel parlare di adozione. Necessità di semplicità e procedure snelle sembrano essere gli obiettivi da perseguire per facilitare l’accoglienza dei minori abbandonati – afferma il Presidente di Ai.Bi. Marco Griffini – Noi, a questo proposito, stiamo finalizzando un pacchetto di proposte per la riforma della legislazione italiana sull’adozione internazionale (Legge 184/1983 e successive modifiche ndr).

Gratuità dell’adozione internazionale, abolizione del decreto di idoneità del Tribunale per i minorenni, eliminazione del limite di età dei minori per l’adozione, cittadinanza immediata per i figli adottivi. Sono questi i punti principali proposti da Ai.Bi. per una riforma della legge sull’adozione. Qui di seguito un’estrema sintesi degli stessi:

Gratuità dell’adozione internazionale – Un’adozione internazionale in Italia ha un costo che può raggiungere anche i 20 mila euro. Ciò è in conflitto con il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione (art 2 e art.3)e dallo stesso art.1 della legge 184/1983. L’adozione non può essere privilegio di pochi. Lo Stato deve intervenire e sostenere interamente il costo che non può e non deve essere un ostacolo all’adozione.

Abolizione del decreto di idoneità – L’Italia è l’unico Paese che prevede il ricorso ad una sentenza del Tribunale per i Minorenni per diventare genitore adottivo. Si tratta però di una procedura che complica e allunga tempi già di per sé molto lunghi; l’idoneità che il Tribunale dovrebbe dare in 6 mesi spesso arriva dopo un anno e mezzo. Inoltre come può un Tribunale entrare nel merito degli affari intimi della famiglia giudicando le potenzialità di amore per un bambino?

Eliminazione del limite di età – I minori che non vengono adottati da piccoli vedono ridotta, ogni anno che passa, la possibilità di essere accolti. La normativa sulla differenza di età tra l’aspirante famiglia adottiva e il figlio adottivo rende ancora più difficile la situazione. Per questo Ai.Bi. propone la derogabilità del limite di età per i casi di adozione di minori “grandicelli” in modo da dare una possibilità in più ai minori di età superiore ai 9 anni di essere adottati.

Cittadinanza immediata per i figli adottivi – Ai.Bi. propone una modifica dell’ art. 34 (comma 3 della legge 183/1984) per rendere automatico il rilascio della cittadinanza italiana al minore adottato all’estero. L’attuale normativa ne subordina l’acquisto alla trascrizione del provvedimento di adozione sui registri dello stato civile ponendo seri problemi alle coppie adottive che sono costrette ad effettuare un viaggio verso e dal paese. La norma contribuisce ad accrescere i costi dell’adozione internazionale e crea ostacoli in una materia che, al contrario, necessita di eccezioni e agevolazioni.