Dalla Colombia alla Sardegna con amore: “Tre figlie tutte in un colpo solo: ecco il nostro meraviglioso regalo di Natale”

gattini“Da sempre volevamo una famiglia numerosa: eccoci accontentati!” Rosa e Gianbattista Mereu Sale di Sant’Andrea Frius, in provincia di Cagliari, sono diventati da poco mamma e papà di Ana Maria, Luisa Fernanda e Maria Angela, rispettivamente di 11, 7 e 2 anni.

La famiglia è stato il meraviglioso dono di Natale arrivato dalla Colombia, festeggiato con parenti, amici, vicini di casa, concittadini: “La nostra casa adesso è diversa: ha un altro colore e un altro calore” dice papà Gianbattista tutto emozionato e travolto dalla valanga rosa che ha inondato la vita. “Le bambine stravedono per lui – dice mamma Rosa – e viceversa: mio marito ama giocare e fa anche il beato tra le donne!”.

L’avventura odierna di #iosonoundono è quella di una famiglia che si è aperta totalmente all’accoglienza, non avendo preclusioni di sorta né ‘temendo’ gruppi di fratelli.

“E’ stata e continua a essere una bella avventura – dicono mamma e papà –. Certo la nostra vita si è completamente rivoluzionata: a volte ci rendiamo conto che le nostre figlie, essendo già tra loro un piccolo nucleo familiare, sono di grande aiuto per superare alcuni momenti difficili, per amalgamare ancora di più la nostra grande famiglia”.

L’esperienza di adozione, incluso l’iter burocratico, per la famiglia Mereu Sale non ha avuto intoppi: con la referente di Ai.Bi. in Colombia si è subito instaurato un rapporto bellissimo che giorno dopo giorno si è consolidato”.

Anche il primo incontro con le figlie, a fine ottobre, si è svolto sotto la buona stella:  “Tutto è andato molto bene e l’affiatamento tra noi si è svolto naturalmente – racconta Rosa -. Abbiamo incontrato le bambine a Medellin perché vivevano in un paese vicino, e lì siamo rimasti una decina di giorni. Poi ci siamo spostati in una città vicina alla capitale, dove è arrivata la sentenza di adozione e infine abbiamo trascorso a Bogotà le ultime settimane di permanenza in Colombia”.

Le bambine hanno trascorso l’ultimo anno e mezzo in una famiglia affidataria: “Erano e sono molto legate tra di loro. La piccola ha sempre avuto le sorelle come punto di riferimento, soprattutto la più grande, ma ci stiamo accorgendo che con il tempo già sta comprendendo il ruolo di mamma e papà e quindi si sta affidando a noi in quanto genitori”. Questo periodo di affido –prima dell’arrivo della famiglia definitiva – ha fatto sì che le bambine avessero compreso le dinamiche di una famiglia. “Hanno un ottimo carattere – dice mamma Rosa – perciò riusciamo a comunicare bene tra di noi e a comprenderci anche quando si presenta qualche momento di difficoltà”.

A quanto raccontano mamma e papà, le loro figlie sono state preparate molto bene all’incontro con la nuova famiglia da psicologhe e assistenti sociali. “Avevamo mandato un album di foto e video per ciascuna di loro e poi, prima di partire, ci è stato concesso di vederci e parlarci la prima volta su Skype – ricordano  Rosa e Gianbattista –. Erano un po’ tese per il nostro arrivo e quindi la psicologa ha ritenuto opportuno concedere questa telefonata per rassicurarle. Le bambine hanno così potuto verificare che esistevamo davvero e che stavamo per andare a prenderle. È stato  molto emozionante, come potete immaginare! Le bambine erano tutte e tre bellissime: il giorno prima erano andate dalla parrucchiera, pronte per incontrarci!”.

Rosa e Gianbattista, che conoscevano già un po’ di spagnolo, si sono preparati prima di partire per la Colombia studiando meglio la lingua. “Più di qualsiasi cosa ha aiutato molto il nostro dialetto sardo – dice Gianbattista – perché molti termini sono identici”.

Per Ana Maria e Luisa Fernanda, i 7 gennaio è stato il primo giorno di scuola. “Hanno conosciuto maestre e compagni di classe l’ultima settimana prima delle vacanze di Natale così che l’ingresso in questo nuovo mondo non fosse troppo traumatico – racconta Rosa – L’accoglienza è stata fantastica: tutti i compagni le aspettavano, le hanno accolte con striscioni di benvenuto, tra i preparativi  di Natale e il clima di festa”.

Anche tutto il paese ha salutato e di fatto adottato le tre piccole cittadine in arrivo dalla Colombia. Vivere in un piccolo centro aiuta molto,  tutti aspettavano con gioia l’arrivo delle nostre figlie – concludono Rosa e Gianbattista, raccontando un aneddoto –. Siamo tornati a casa pochi giorni prima della festa patronale di San’Andrea, il 30 novembre. Siamo così andati a messa il giorno in cui era anche prevista la processione per le strade del paese. Entrati in chiesa, si è creata immediatamente una doppia fila: la gente salutava un po’ noi e un po’ il Santo! le bambine erano colpite da tanta festa e dicevano divertite: Ancora baci? Basta!!”