Dalla Gran Bretagna al Kenya. L’ingegnere di Verona che lavora a Oxford: “Ho scelto l’adozione a distanza di Ai.Bi perché sono interventi chiari, diretti e non ‘a pioggia’”

E’ un’adozione davvero a distanza: parte dalla Gran Bretagna, passa da Amici dei Bambini (Melegnano-Milano) e arriva fino in Kenya.

E’ l’adozione che un giovane originario di Verona – che chiameremo Marco, in quanto ha chiesto di restare anonimo –  ha avviato lo scorso marzo a favore di una bambina.

Da tempo volevo attivare un sostegno a distanza e così ho cercato informazioni su internet – racconta il sostenitore, che da tre anni e mezzo vive e lavora come ingegnere a Oxford -. Alla fine ho scelto Ai.Bi : perché cercavo un’associazione italiana – e l’Italia mi manca molto! – di ispirazione cattolica. Inoltre ho trovato molta chiarezza nelle informazioni e nelle modalità con cui il sostegno a distanza viene svolto nei vari Paesi del mondo”.

“Inoltre, la cifra dei 50 euro mensili – continua –, mi ha dato garanzia di un sostegno accurato, concreto. Ho apprezzato anche la chiarezza con cui è illustrato la modalità di impiego dei fondi”.

E sebbene l’adozione sia appena iniziata, alla piccola in Kenya è già arrivato un aiuto in più. Marco, dalle informazioni presenti in scheda, aveva notato che la famiglia della piccola aveva bisogno di materassi nuovi e di risistemare il tetto della casa.

La bambina non vive in istituto ma con la mamma, alcuni fratelli e sorelle – racconta Marco – non hanno grandi possibilità. Quello che per me corrisponde a una spesa voluttuaria,di cui posso tranquillamente fare a meno, per loro significa molto. So che sto aiutando concretamente delle persone, che hanno un nome e un volto. Ho capito che questo non è un aiuto a pioggia come mi pare invece molte organizzazioni richiedano”.

Inoltre caso ha voluto che la bambina sostenuta fosse nata lo stesso giorno del giovane sostenitore: una casualità che ha unito due persone lontane nate in luoghi e contesti così opposti.

Se penso alla mia vita, fatta di lavoro, studio grazie anche alle opportunità che ho avuto, chissà cosa può fare e come può cambiare la vita di questa bambina se impara a leggere e scrivere, a studiare. Spero possa avere migliori occasioni per il suo futuro”.