Dall’Albania fiocco azzurro per Elvin: i pionieri dell’adozione

Sono tornati da appena dieci giorni nella loro casa con Elvin, un magnifico bambino albanese di dodici anni, e ancora non riescono a descrivere la soddisfazione che si prova a essere diventati i genitori di un figlio così speciale. Annamaria e Salvatore sono stati definiti i “pionieri delle adozioni” dall’Ambasciatore italiano in Albania perché sono stati i primi genitori ad accogliere un bambino nell’istituto per bambini e adolescenti di Scutari. “E come Elvin abbiamo conosciuto molti altri bambini, non più piccoli, che sognano ogni giorno di essere adottati da una mamma e un papà.” ci ha raccontato Annamaria.

Qual è la vostra storia di adozione?

Abbiamo dovuto seguire una lunga trafila: 4 viaggi anziché i 2 previsti dall’iter per le adozioni in Albania. Questo perché il Giudice durante l’udienza, a luglio, aveva ritenuto che il bambino non fosse ancora pronto a venire a casa con noi in Sicilia. Il tempo trascorso con il bambino, secondo il Giudice, non era stato sufficiente a creare una relazione con noi. Normale tutto sommato, se consideriamo che Elvin non riusciva nemmeno a capire una parola di italiano. Siamo quindi tornati in Italia con la speranza di poterlo portare a casa con noi il prima possibile.

E nel frattempo?

Quando siamo tornati in Sicilia abbiamo deciso di scrivergli ogni giorno. Non volevamo che Elvin si sentisse di nuovo abbandonato. E’ stato un modo per fargli sentire il nostro affetto e la nostra vicinanza. Ogni giorno che passava gli facevamo sentire che la sua mamma e il suo papà erano con lui. L’iter è andato comunque molto bene perché in 4 mesi siamo riusciti ad adottarlo.

Lui rispondeva alle vostre lettere?

Sì lo staff dell’istituto traduceva le nostre e le sue lettere. La più emozionante è stata quella che mi ha inviato il giorno del mio compleanno, si era segnato sul calendario la data e per l’occasione mi ha inviato una lettera speciale, piena di disegni colorati. Quel giorno mi ha anche telefonato, non dimenticherò mai la sua voce entusiasta mentre pronunciava in maniera un po’ stentata le prime parole in italiano: “tanti auguri mamma”.

Se voleste dare un messaggio alle famiglie che devono adottare cosa direste?

Direi di aprirsi in modo incondizionato perché sono tantissimi i bambini che hanno bisogno di una mamma e un papà. Se penso che siamo stati la prima famiglia ad adottare un bambino nell’istituto dove viveva mio figlio mi sembra incredibile. Speriamo sia di buon auspicio per altre adozioni. Molte coppie si fanno intimorire dall’età: i compagni di mio figlio erano già grandicelli. Ma trovo assurdo porsi tanti problemi..prima stavo facendo qualche esercizio con lui per insegnarli l’italiano e tra me e me pensavo a quanto siamo fortunati ad essere genitori di un bambino così, dolce ed entusiasta, un bambino che ha aspettato ogni giorno, per 12 anni, di avere la sua famiglia.