Denatalità. 2022 nuovo record negativo: nascite giù dell’1,9%

Il report Istat relativo al 2022 certifica un nuovo record negativo per le nascite in Italia: 392.598. Ma la denatalità colpisce anche Spagna e Francia. Urgono iniziative choc per invertire il trend

Tutti gli indicatori, le anticipazioni e le analisi sui dati parziali non lasciavano molti dubbi. Ora, però, arriva la sentenza definitiva data dall’ultimo report Istat sulla dinamica demografica dell’Italia: nel 2022 sono nati ufficialmente nel nostro Paese un totale di 392.598 bambine e bambini. 7.651 in meno dell’anno prima, per un (ulteriore) cale dell’1,9%. Inutile dire che si tratta di un nuovo record negativo, oltre che il primo significativo superamento della “soglia psicologica” delle 400 mila nascite.

La denatalità prosegue con numeri record anche nel 2022

Ad aggravare ancor più la prospettiva c’è la considerazione di come, se per quanto riguarda il 2021 il ruolo giocato dalla pandemia era chiaro e indiscutibile, per il 2022 il nesso non è così immediato, visto il progressivo miglioramento della situazione. Gli esperti, comunque, concordano che il contesto della crisi sanitaria non ancora del tutto chiarito potrebbe aver spinto ancora una volta le coppie a rimandare la decisione di mettere al mondo un figlio.
Pensare che l’anno non era cominciato male, con un +3,4% di nascite fatto registrare a gennaio 2022 rispetto al 2021. Purtroppo, però, i mesi della primavera hanno fatto registrare un’inversione di tendenza con cali a doppia cifra, e la breve ripresa dell’estate è stata solo un fuoco di paglia, con il trend tornato a scendere anche sul finire dell’anno. Alla fine, il risultato è quello riportato all’inizio: mai in Italia sono nati così pochi bambini come nel 2022.

Denatalità in tutta Europa

E non consola per nulla il fatto che l’Italia non sia un’eccezione a livello europeo: anche la Spagna ha mostrato un andamento simile e persino la Francia, nonostante i suoi livelli di fecondità per donna rimangano ben superiori a quelli italiani, ha registrato un calo di nascite, in special medo nella seconda parte dell’anno.
Tornando in Italia e stringendo il campo sui diversi territori, invece, la provincia in cui il tasso di natalità si conferma più alto è quella autonoma di Bolzano, con un dato di 9,2 nati per mille abitanti (la media nazionale è di 6,7). Fanalino di coda è, invece, la Sardegna, con un tasso di natalità di 4,9 per mille.

In questo contesto, quando giustamente si indicano possibili rimedi, raramente si accenna all’Adozione Internazionale: per carità, non potrà essere questa a fare la differenza decisiva, ma se tornasse ai livelli del 2010/2011, quando venivano effettuate circa 4mila adozioni all’anno, potrebbe sicuramente dare un contributo importante. Arrivarci (e, anzi, superare questo numero) non è affatto impossibile, basterebbe che il sistema adozione internazionale venisse inserito sia nel piano denatalità sia, finalmente, nella politica estera italiana .