Di Biagio (Ap): “L’Espresso e le adozioni: chi sta dietro a questo estremo tentativo di gettare fango su persone e associazioni?

di-biagio4Di seguito riportiamo il commento postato su Facebook dal senatore Aldo Di Biagio di Area Popolare a proposito dell’inchiesta del settimanale “L’Espresso” “Congo, Italiani ladri di bambini”, nella quale l’esponente centrista viene espressamente nominato.

Destano forti perplessità le pesanti accuse prive di fondamento indirizzate dall’Espresso nei giorni scorsi verso referenti del mondo dell’adozione internazionale e verso parlamentari quali il sottoscritto, che si sarebbero lasciati coinvolgere in un maxidelirio collettivo col solo scopo di difendere indifendibili – secondo le fosche tinte del settimanale – operatori del settore adozioni internazionali.
Destano perplessità anzitutto per i modi con cui è stata trattata la tematica, che merierebbe eventualmente approfondimenti nelle opportune sedi giudiziarie e non di essere l’oggetto di una pseudo indagine giornalistica, che sembrerebbe semplicemente una meschina ritorsione. Ritorsione che, purtroppo, ha l’immediato effetto di colpire un settore già molto provato dalla forte battuta d’arresto degli ultimi anni (non certo dovuta agli enti autorizzati) e che non dovrebbe essere trattato con facili generalizzazioni né tantomeno inutili speculazioni.
E spiace vedere che una rinomata testata giornalistica come l’Espresso accetti di prestare il fianco ad illazioni che di fatto insultano referenti istituzionali e ridicolizzano l’attività parlamentare in una delle sue principali prerogative, qual è l’attività di sindacato ispettivo.
Peraltro le interpellanze e interrogazioni, mie e dei colleghi, citate nella piece giornalistica aiutano a far luce sulle vicende in oggetto in maniera anche più puntuale di quanto fa l’articolista, essendo scaturite dalla precisa volontà di ottenere già da tempo chiarimenti su tutte le anomalie verificatesi in Congo.
Pertanto trattandosi di atti di dominio pubblico, che peraltro fotografano la situazione in maniera molto precisa e puntuale, ci si sarebbe aspettata almeno una maggiore onestà intellettuale nel riferire dinamiche che, negli atti sprezzatamente citati, sono evidenziate in maniera molto chiara ed eloquente.
Viene da chiedersi realmente chi ci sia dietro questo estremo tentativo di gettare il fango su persone che da anni operano nel sociale in un ambito tanto delicato come l’adozione internazionale che, di fatto, versa in una situazione di profonda crisi. E soprattutto viene da chiedersi “cui prodest”? Perché sicuramente tutto questo, che somiglia più a una prova di forza che altro, non giova ai soggetti più deboli e indifesi della vicenda: minori e famiglie adottive.