Di Biagio (Area Popolare). “Il futuro delle adozioni internazionali non può prescindere da una scelta politica”

di-biagio4“Nel rivolgere un saluto ed un ringraziamento ai presenti e agli autorevoli referenti che hanno inteso intervenire alla Conferenza internazionale di questi giorni, voglio rinnovare il mio più sincero ringraziamento all’Ai.Bi. e al Presidente Griffini per la volontà e l’opportunità di creare momenti di approfondimento, di informazione e di confronto su un tema delicato e complesso come quello delle adozioni internazionali, soprattutto in un momento storico sicuramente non semplice caratterizzato da un preoccupante fenomeno di declino della domanda di adozione, su cui questo incontro internazionale intende egregiamente soffermarsi”. Così inizia il messaggio inviato dal senatore di Area Popolare Aldo Di Biagio.

“Rinnovo ancora una volta e con maggiore forza la mia costante attenzione e disponibilità a farmi veicolo e promotore di iniziative che – ha aggiunto –  mirino ad una crescente attenzione del Governo verso la tematica e soprattutto verso una rettifica dell’attuale disciplina delle adozioni internazionali, che come ho più volte evidenziato rappresenta una degli elementi di maggiore criticità dell’intero comparto”.

“Sono stato particolarmente colpito dal titolo che si è voluto dare al Convegno “Adozione internazionale in cerca di futuro: La scelta politica dell’accoglienza”  – ha precisato – quasi a voler rimarcare in maniera chiara come il futuro delle adozioni internazionali non possa prescindere da una scelta politica che si basi su una rinnovata idea di accoglienza che sappia guardare oltre le rigidità culturali e normative finora alimentate ma sappia contestualizzare l’istituto dell’adozione entro parametri sociali e culturali in evoluzione. Sempre partendo dalle inderogabili istanze dei minori, in ogni parte del mondo, in attesa di una mamma e di un papà”.

Queste sono le premesse che hanno condotto alla conferenza dello scorso 8 luglio al Senato che è stata definita come “gli stati generali delle adozioni internazionali” e dove si sono incontrati tutti gli addetti ai lavori insieme ai parlamentari.

“E credo che eventi come quello parlamentare appena citato – ha aggiunto -, e come questo che ha l’ambizione di creare una riflessione corale in una cornice internazionale, siano premesse indispensabili per una stagione di cambiamento in cui la volontà di rinnovamento sia insita in ciascuno dei protagonisti dell’accoglienza, quelli istituzionali, politici, sociali ed associativi. Senza distinzioni o pregiudizi di alcun tipo”.

Per Di Biagio “momenti di approfondimento come questo sono la chiara e necessaria espressione della volontà di creare un percorso di rinnovamento del sistema normativo, organizzativo e culturale alla base delle dinamiche dell’adozione di minori, la cui condizione attuale – perdonate l’incisività – è diventata inaccettabile e purtroppo alcuni casi evidenziati dall’attualità negli ultimi mesi ne sono la triste conferma”.

Cambiare la cultura, snellire il sistema per valorizzare le persone disponibili all’adozione -ha aggiunto – e rendere meno onerosa l’adozione per le famiglie: questa è la priorità. Ma questo non può prescindere da un radicale rinnovamento dell’impalcatura amministrativo-istituzionale entro la quale queste dinamiche avvengono e sono legittimate”.

“Come ho avuto modo di sottolineare in più occasioni, l’adozione da parte di una famiglia non deve essere più considerata un evento della sfera privata del cittadino – ha precisato -, ma deve pienamente rientrare negli obiettivi delle politiche sociali e di welfare, quindi con un livello maggiore di responsabilizzazione dello stato verso i vari livelli istituzionali e amministrativi che caratterizzano la procedura di adozione, soprattutto per quanto attiene lo scenario internazionale, nei rapporti con gli stati di provenienza dei minori. Per questo la scelta politica dell’accoglienza deve essere la grande rivoluzione a cui noi dobbiamo tendere e che dobbiamo sollecitare in ogni occasione”.

“Fino a quando continueranno a sussistere da un lato la falla dell’assenza di una nuova cultura dell’accoglienza – ha ricordato – , dall’altro i limiti politico-istituzionali, procedere con una riforma del sistema sarà alquanto complesso. I numerosi atti parlamentari presentati sul tema già solo nell’ultimo anno dimostrano tale complessità. L’impegno parlamentare proseguirà anche nei prossimi mesi, unitamente ai referenti di settore: ed è questo il segnale più credibile della volontà di superare queste falle”.

Per Di Biagio “La volontà politica da sola non basta a dare risposte di merito, metodo e azioni. Tutti i soggetti sono chiamati a lavorare per favorire l’adozione  e, allo stesso tempo, la creazione di un ambiente favorevole per chi adotta,  traendo spunto, e questo lo trovo un punto di evidente ed interessante innovazione, anche dalle best practice estere e dall’esperienza dei referenti internazionali operativi nei medesimi comparti”.

“Tutto questo – a mio parere – veicola questa fremente volontà di riforma in una dimensione nuova fatta di concretezza – ha concluso- e di approfondimento multilivello che dimostra chiaramente come i tempi per il cambiamento siano più che maturi. Noi vogliamo raccogliere questo appello e tramutarlo in una stagione nuova, è un impegno che vogliamo e dobbiamo onorare in nome del rispetto che dobbiamo a migliaia di minori nel mondo che non ci chiedono tanto, solo di essere amati da una mamma e da un papà che inutili e farraginose regole tengono sempre più distanti da loro”.