Di Biagio: kafala e Aja,l’Italia recupererà il terreno perso

Roma 7 ottobre 2010Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione dell’onorevole Aldo Di Biagio, deputato del neonato gruppo parlamentare Futuro e Libertà per L’italia e componente della Commissione parlamentare Affari esteri e Comunitari, – che ieri ha posto una interrogazione parlamentare a risposta immediata sulla ratifica in tempi celeri della Convenzione dell’Aja del 19 10 1996 su responsabilità genitoriale e protezione dei minori. All’onorevole vanno i nostri ringraziamenti per l’impegno profuso a favore dei bambini abbandonati.

Nella giornata di ieri ho inteso presentare un Question Time in commissione esteri per chiedere dei reali quanto esaurienti riscontri al Governo in merito allo stato attuale degli approfondimenti propedeutici alla ratifica della Convenzione dell’Aja del 19 ottobre 1996 «sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l’esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori». Ho voluto richiamare l’attenzione su un argomento che merita di essere posto all’ordine del giorno delle attività di Governo.
Dobbiamo tener presente che la ratifica della Convenzione è obbligatoria per lo Stato italiano in seguito alla decisione del Consiglio Europeo del 5 giugno 2008 con cui l’Italia, fra altri Stati, è stata «autorizzata» alla ratifica stessa proprio entro il 5 giugno 2010.

Esistono al momento molti nodi irrisolti nel panorama delle dinamiche di riconoscimento della responsabilità genitoriale oltre che molte lacune in termini di tutela e di abbandono dei minori, considerando la molteplicità di casi e di situazioni familiari che emergono in una società multietnica e sempre più globalizzata. Per questo l’Italia non può continuare a rimanere arroccata su posizioni che mal si adeguano ad un contesto sociale oltre che normativo in evoluzione poiché corre il rischio  – oltre che  di creare deprecabili condizioni di disagio per migliaia di minori – anche di permanere in una condizione deficitaria nei confronti dell’ordinamento europeo.

In questa prospettiva la costituzione da parte del Mae di un tavolo di lavoro interministeriale con i Dicasteri di Giustizia e dell’Interno per approfondire le modalità di armonizzazione del nostro ordinamento giuridico ai contenuti della Convenzione, ha rappresentato un passo in avanti. Una volontà di apertura rafforzata dalla posizione del Ministero dell’Interno che – come dichiarato dal sottosegretario Scotti nella giornata di ieri in Commissione esteri di Montecitorio – ha sciolto la riserva posta almeno sulla kafala giudiziale, riconoscendo tale istituto conforme ai principi del nostro ordinamento solo nel caso in cui l’affidamento avvenga in forza di un provvedimento, anche autorizzatorio, dell’autorità giudiziaria locale. Orientamento condivisibile che consente di collocare entro parametri normativamente accettabili in Italia un istituto islamico riconosciuto dalle convenzioni internazionali. Sarà mia cura sollecitare a questo punto la riconvocazione del tavolo interministeriale presso il ministero della Giustizia al fine di concludere il percorso di approfondimento finalizzato alla completa definizione del disegno di legge di ratifica.

Sono certo che nell’arco di pochi mesi l’Italia farà fronte alle sue mancanze, riconoscendo in maniera chiara, diretta e completa quanto sancito da una Convenzione fondamentale e necessaria che permetterà anche al nostro Paese di superare quelle criticità che al momento impediscono di dare la dignità di figli a migliaia di bambini abbandonati.

Aldo Di Biagio

Deputato di Futuro e Libertà per l’Italia