#Dònàti “Io, single 45enne, vi dico che l’affido ha cambiato la mia vita”

Pioggia di messaggi e testimonianze che narrano la bellezza dell’adozione e dell’affido e di telefonate e mail di famiglie alla ricerca di informazioni.

“Uno storytelling denso di amore, ricchezza di sentimenti, scoperte quotidiane, attese e felicità che solo il dono reciproco tra due aspiranti genitori e un bambino abbandonato può generare” (Famiglia Cristiana)

Grande successo della Campagna #Dònàti: fatti un dono, dona una famiglia a chi non l’ha”, promossa dal Forum delle Associazioni Familiari e organizzata da cinque realtà associative del Forum che si occupano di infanzia abbandonata (Ai.Bi. Associazione Amici dei BambiniAssociazione Comunità Papa Giovanni XXIIIAzione per Famiglie NuoveFamiglie per l’Accoglienza e Progetto Famiglia) insieme ai Forum regionali per rilanciare l’adozione o l’affido come scelta familiare.

Tanto più in un pianeta che ospita 140 milioni di bambini orfani o abbandonati. E in un Paese, l’Italia, in cui al momento, dei 30 mila minori fuori famiglia, ben 15mila non hanno ancora potuto abbracciare una mamma e un papà e vivono in strutture di accoglienza.

Una ‘chiamata’ nazionale all’adozione e all’affido che insieme a una pioggia di racconti, lettere, video-testimonianza, post e like sui social e telefonate e mail di coppie da tutt’Italia che desidererebbero intraprendere l’iter per l’adozione o l’affido, ma non hanno ben chiari quali siano i passi da compiere, non sono consapevoli della ricchezza che accogliere un bambino porta con sé o sono spaventati dai possibili ‘incidenti’ nel percorso.

Grande interesse anche per l’affido sia da famiglie sia da single mossi dalla testimonianza d’amore di Francesca, mamma single alla sua seconda esperienza di affido.

Sono una single di 45 anni e sono al mio secondo affido” scrive Francesca mamma affidataria single. “Il primo è stato quello di una bambina di 4 anni. Il secondo, in corso, è di due gemelle di 14 anni. L’affido è una scelta di vita che ho in mente da quando avevo 25 anni. Eppure, ho messo tutto da parte per un po’ di anni, per dare spazio al lavoro e alla carriera. Ho scelto di non avere una mia famiglia e dei figli. Poi un giorno mi sono svegliata e mi sono detta che era ora di fare qualcosa di importante per qualcuno che era meno fortunato di me.”

Ho cercato in internet la parola ‘affido’ e tra le prime associazioni che ho trovato c’era Ai.Bi.” – ricorda Francesca –  “Da lì è iniziato il mio viaggio formativo, di discernimento, di attesa, di costruzione …

Ho trovato una famiglia, un posto fatto di persone, che ti accoglie quando hai bisogno, ti lascia libera per le strade del mondo, ma ti cerca per sapere come stai. La rete delle famiglie affidatarie è semplicemente utile, prima ancora che bella e, a volte, faticosa. Assistere al miracolo di paure e traumi che si sbriciolano ogni giorno solo con l’amore e la presenza è un’esperienza incredibile che si crea insieme: minore e famiglia. Posso dirvi che sentir cantare e ballare di gioia un bambino che non l’aveva mai fatto prima, giustifica ogni fatica.

Posso dirvi che vedere un’adolescente che viene da te, ti chiede di chiudere gli occhi e ti abbraccia (sto parlando di adolescenti) perché finalmente ha trovato un ‘luogo’ da dove prendere il calore dell’affetto, è la prova che la tua vita ha più senso, se passa dalla felicità di questi ragazzi.

L’affido ha cambiato tutta la mia vita: mi ha insegnato che si può amare un figlio senza averlo mai partorito e che partorire un figlio non significa automaticamente amarlo.

Ho alle spalle un affido chiuso, con il dolore che a volte ha sfiorato quello di un lutto, ma la scelta d’amore che ho fatto anche quando ho dovuto lasciar andare quel pezzettino di cuore mio, mi ha fatto capire che siamo chiamati a far vivere esperienze d’amore a questi bambini che prima non hanno mai vissuto. Quel dolore che ho provato valeva ogni sorriso costruito.

Ho scoperto che essere una famiglia accogliente significa dare una famiglia a chi non ha scelto di non averne una, i nostri figli in affido da noi.

Essere famiglia non è facile, non lo è per nessuno, eppure la nostra evoluzione e il nostro futuro si crea nelle famiglie. Perché non essere famiglia per qualcuno che non ne ha?

Chissà chi saranno in futuro gli altri figli che accoglierò?”

Accanto alle famiglie adottive e affidatarie, tantissime le testimonianze di vicinanza e sostegno alla campagna #Dònàti: fatti un dono, dona una famiglia a chi non l’ha”, provenienti, attraverso i canali social, anche dal mondo politico e istituzionale.