bolivia, la testimonianza della prima figlia adottiva di Ai.Bi. nel Paese a #Dònàti

#Dònàti. La testimonianza di Tatiana, prima bimba adottata in Bolivia grazie ad Ai.Bi.: “Ho avuto la grazia di avere una famiglia”

Emozionante il contributo offerto dalla giovane, originaria della Bolivia, sul palco del Villaggio per la Terra di Villa Borghese, a Roma lo scorso 25 aprile 2018, in occasione dell’evento-testimonianza sulla bellezza di adozione e affido: “Sono stata nei luoghi della mia adozione convinta da mio padre, è stato un momento forte, soprattutto l’incontro nell’istituto in cui ero stata con un bambino che aveva la mia stessa età quando ci abitavo io

Per me – aggiunge la ragazza, che oggi ha 21 anni – accoglienza ha significato tante cose: non è possibile pensare a uno slogan che possa riassumerlo in poche parole, ma se devo condensare tutto in un termine, adozione per me è stata ricevere amore

bolivia, la testimonianza della prima figlia adottiva di Ai.Bi. nel Paese a #Dònàti Grazie a mio padre e mia madre che hanno scelto di adottarmi io ho potuto vivere una vita nuova: ho potuto sognare, ho potuto immaginare e guardare al futuro, ho potuto anche soffrire sapendo che in qualunque momento di difficoltà loro c’erano: tutto quello che non è possibile ai bambini che restano in istituto”: è uno dei momenti più ‘forti’ della testimonianza portata dalla giovane Tatiana, 21 anni, al numeroso pubblico presente all’evento del 25 aprile 2018 #Dònàti: fatti un dono, dona una famiglia a chi non l’ha, organizzato dal Forum delle associazioni familiari e tenutosi presso il Tendone Meeting del Villaggio per la Terra di Villa Borghese, a Roma.

Tatiana è una figlia adottiva, ma soprattutto è la prima bambina adottata dalla Bolivia attraverso Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini Nel suo racconto, la giovane lo sottolinea in modo chiaro, specificando che il suo contributo agli intervenuti non può partire dall’inizio, ma deve necessariamente prendere avvio da ciò che oggi lei è, proprio grazie a quella scelta di accoglienza dei suoi genitori. Non solo: Tatiana ci tiene a raccontare – “anche se lui ora mi sta guardando male…”, commenta sorridendo – come “mio padre mi ha convinta a fare la missione umanitaria proprio nel Paese in cui sono nata”.

Il racconto di quell’esperienza, in cui ha dovuto in qualche modo ripercorrere le sue ‘radici’ e la sua storia e ‘fare i conti’ con la consapevolezza della “grazia” ricevuta attraverso l’adozione. E questa certezza interiore l’ha acquisita soprattutto con l’incontro, nell’istituto in Bolivia in cui anche lei era stata ospitata nella prima infanzia, con un bambino che aveva la stessa età di lei al tempo. “E’ venuto da me, entrambi avevamo un chewing-gum, e me l’ha offerto: voleva farmi un dono, fare uno ‘scambio’, era un modo per prendere confidenza con me. Io ho accettato, ho capito e mi sono tornati alla mente i momenti in cui anch’io ero nelle sue condizioni e il bisogno di affetto che sentivo, quindi ci siamo abbracciati”. In quel momento, il suo pensiero è andato proprio al giorno in cui è uscita da quell’istituto, grazie all’abbraccio di una famiglia. A come la sua vita è potuta cambiare in meglio attraverso quella scelta di dono reciproco, dei suoi genitori, ma anche alla sua capacità di farsi accogliere da mamma e papà. “Per me, l’accoglienza ricevuta grazie all’adozione ha significato tante cose: non è possibile pensare a uno slogan che possa riassumerlo in poche parole – ha chiosato dal palco di Villa Borghese – ma se devo condensare tutto in un termine, adozione per me è stata ricevere amore”.

A questo link una breve video-intervista a Tatiana