Emilia Romagna, un’intesa per migliorare la comunicazione sull’immigrazione

emilia romagna“Un bel passo avanti per il dialogo culturale che oggi può rappresentare una grande opportunità per tutti”. Il consigliere regionale dell’Emilia Romagna Thomas Casadei definisce così il protocollo d’intesa sulla comunicazione interculturale firmato recentemente da una trentina di soggetti diversi impegnati nell’ambito dell’integrazione degli immigrati nel territorio regionale.

Il protocollo nasce con diversi obiettivi che vanno dal miglioramento della qualità dell’informazione prodotta dai media locali sul tema dell’immigrazione e del diritto di asilo alla promozione del “protagonismo” dei migranti e dei rifugiati su giornali, radio, tv e web.

Si tratta di un’iniziativa “molto importante per una regione come l’Emilia Romagna – afferma Casadei, capogruppo Pd in Commissione cultura, scuola, formazione, lavoro, turismo e sport – che è una delle regioni italiane con maggiore presenza di residenti stranieri: persone che lavorano, che mandano i propri figli a scuola e che sono parte integrante della comunità regionale”. Il protocollo nasce quindi dalla consapevolezza di quanto una corretta comunicazione possa essere utile per comprendere i fenomeni legati all’immigrazione e come ciò possa facilitare il dialogo tra culture diverse. L’intesa nasce quindi con lo scopo di “creare un contesto istituzionale che favorisca la costruzione e la cura dei legami tra soggetti diversi – spiega ancora Casadei – : istituzioni, associazioni, mondo dei media e, in generale, della società nelle sue diverse articolazioni”.

Il protocollo ha durata triennale, è aperto a successive adesioni e prevede l’attuazione di diverse azioni per lo sviluppo della comunicazione interculturale: ricerca e formazione, media education in ambito scolastico ed extrascolastico, creazione di contatti tra mondi dell’immigrazione e media locali.

La Regione ha stanziato 30mila euro per il progetto e si impegnerà nella realizzazione delle azioni previste dal protocollo insieme a Cospe onlus, capofila dell’iniziativa, Università di Bologna, Centro permanente per l’educazione ai media “Zaffiria” e Rete Mier, un insieme di testate registrate, siti web, radio e tv create dai cittadini di origine straniera o redazioni “miste”, oltre a tutte le organizzazioni firmatarie del protocollo.

 

Fonte: Cesena Today