Ernesto Emanuele: “C’è bisogno di una comunità cristiana che non si vergogni delle famiglie separate”

MILANO 30 Maggio – Sono abbandonati i bambini dei genitori separati? Se ne parla con Ernesto Emanuele, Presidente dell’Associazione Famiglie separate cristiane e con Marco Griffini, Presidente di Ai.Bi.

Marco Griffini: Quando si parla di famiglie separate, nel sentimento comune si pensa ai padri che sono costretti a vivere fuori casa , lontano dai propri figli. Ma questi bambini sono veramente abbandonati?

Ernesto Emanuele: Si, sono abbandonati dalla società, una società che non si preoccupa per loro e non si domanda cosa fare concretamente per il loro bene.

Marco Griffini: Come si può risolvere questo problema? Quali sono le proposte per uscire dal sentimento di abbandono?

Ernesto Emanuele: Oggi ci sono un milione e trecento mila minori abbandonati figli di quattro milioni di coppie separate. Questi ragazzi non conoscono il volto del padre o della madre.
La soluzione a tale problema è una comunità cristiana che non si vergogni delle famiglie separate ma che le accolga con semplicità.
Non serve l’educazione al matrimonio ma occorre un’educazione ad essere coppia.
Quando accogli una persona non devi pensare ai suoi problemi ma semplicemente ad amarla, questa è la vera soluzione.

Marco Griffini: Voi avete detto che Ai.Bi.non deve pensare solo ai bambini abbandonati ma anche ai figli delle coppie separate che sono comunque abbandonati a loro stessi. Cosa potrebbero fare concretamente le famiglie adottive di Amici dei Bambini nei confronti dei bambini, figli di coppie separate?

Ernesto Emanuele: Aiutarci a superare questo ostacolo che deriva dal fallimento della comunità cristiana. Ripeto, è un problema di educazione e formazione; bisogna accogliere, saper ascoltare.

Marco Griffini: Quindi c’è un problema rilevante ma non si sa come affrontarlo?

Ernesto Emanuele: Purtroppo si. L’accoglienza e l’amore sono le uniche due”medicine”.